La Sicilia viaggia a passo spedito verso il riordino dei conti. Dopo l’abbattimento del disavanzo che adesso è sotto il miliardo di euro e potrebbe ridursi a zero entro l’esercizio finanziario in corso, arriva anche una sentenza favorevole sui rendiconti degli anni passati rimasti in sospeso e oggetto di un forte contenzioso con la Corte dei Conti.
Respinto il ricorso della Procura generale
La Corte dei conti ha respinto il ricorso della Procura generale, confermando la storica sentenza che aveva accolto la posizione della Regione Siciliana sulla parifica del rendiconto 2021. Di fatto si chiude un capitolo importante della “divergenza di vedute” fra amministrazione attiva e giudici di controllo
“La decisione ottenuta lo scorso anno – sottolinea il Presidente della Regione Renato Schifani nel confermare la notizia – resta valida. Continueremo a tutelare gli interessi della Regione per garantire una gestione corretta dei conti e proseguiamo nel percorso di risanamento che ha già portato al quasi azzeramento del disavanzo miliardario che pesava come un macigno sulle future generazioni”.
Un contenzioso in corso dal 2022
La vicenda riguarda la sentenza con cui, nel 2024, le Sezioni riunite della Corte dei conti avevano annullato una precedente decisione della sezione siciliana, accogliendo le ragioni della Regione per la violazione del contraddittorio e del diritto di difesa. La Procura generale aveva chiesto l’annullamento della sentenza, sostenendo che fosse stato commesso un errore di fatto che giustificava una revisione del processo. Tuttavia, la Corte ha respinto questa ipotesi, dando ragione alla Regione, assistita dagli avvocati Ambrogio Panzarella, Nicola Dumas ed Enrico Pistone Nascone.
Sguardo puntato ai rendiconti successivi
“L’accoglimento del nostro ricorso ha generato, nella giurisprudenza della Corte dei conti, una profonda riflessione sulla natura del giudizio di parifica e sui diritti delle parti coinvolte», sottolinea l’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino. «Ora auspichiamo una rapida conclusione delle parifiche ancora in sospeso, in modo da poter sottoporre all’Assemblea regionale i rendiconti definitivi, consolidando i risultati ottenuti nella riduzione del disavanzo”.
Il disavanzo azzerato
Il riferimento dell’assessore Dagnino è proprio alla vicenda del quasi azzeramento del disavanzo (che potrebbe diventare azzeramento a breve). Tre miliardi e 136 milioni è la cifra recuperata in un solo anno, il solo esercizio finanziario 2023 dalla Regione. Il dato che emerge dalla chiusura del rendiconto 2023 della bilancio della Regione, che la giunta regionale ha approvato a novembre scorso comporta l’abbattimento del disavanzo generale al di sotto del miliardo, per l’esattezza a 897 milioni di euro. Non succedeva fino dalla introduzione per legge della nuova contabilità pubblica.
Una corsa a recuperare che sembrava impossibile. Appena nel 2018 il disavanzo della Regione era pari a 7 miliardi e 313 milioni di euro e nel 2029 era addirittura cresciuto di un centinaio di milioni.
Ora serve il “bollo” della corte dei conti sui rendiconti generali 2022 e 2023 per certificare questo abbattimento e procedere verso la chiusura di un’epoca di conti difficili
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