“Far funzionare ogni singolo ingranaggio del sistema tenendo a mente che il nostro obiettivo prioritario è quello di salvare dalle droghe quanti più giovani possibile”. Lo ha chiesto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani a dirigenti e manager delle Asp nel corso della riunione che ha convocato oggi a Palazzo d’Orléans per verificare lo stato d’attuazione della legge regionale contro le dipendenze (l.r. n.26/2024). Un tavolo che la Presidenza della Regione convocherà ogni trenta giorni per monitorare costantemente i progressi fatti.
Chi c’era
Presenti in Sala Alessi, sotto il coordinamento di Simona Vicari, consulente del presidente, e di Patrizia Valenti, capo di gabinetto vicario della Presidenza della Regione, anche l’assessore alla Salute Daniela Faraoni e l’assessore alla Famiglia e alle politiche sociali Nuccia Albano. La convocazione riguardava i dirigenti generali dei dipartimenti regionali coinvolti (Pianificazione strategica, Dasoe, Famiglia e politiche sociali e Istruzione), oltre ai manager delle nove Aziende sanitarie provinciali dell’Isola.
Analisi delle azioni operative e di quelle da far partire
Inizialmente, sono state elencate le azioni già operative, dalla realizzazione dei primi centri ad alta soglia alla attivazione delle prime unità mobili nei capoluoghi di provincia della Sicilia. L’impianto sarà completato entro la metà di dicembre. Per lo stesso periodo, è prevista anche l’istituzione dei servizi di bassa soglia, di competenza dei Comuni. Nel frattempo, è in piena attività l’azione di informazione e sensibilizzazione di docenti e studenti delle scuole, tramite progetti realizzati dalla Regione assieme all’Ufficio scolastico regionale. Infine, sono state analizzate dettagliatamente le criticità emerse in fase di applicazione, allo scopo di identificare sinergicamente le soluzioni possibili.
Momenti di imbarazzo
Durante la riunione s è registrati qualche momento d’imbarazzo quando il presidente della Regione
siciliana, Renato Schifani, ha invitato il dirigente generale del Dasoe Giacomo Scalzo a fare la propria relazione. Ma a prendere la parola è stato un altro dirigente presente alla riunione, che però è stato subito interrotto dal governatore.
“Scusi, lei chi è?”, è stata la reazione di Schifani. Scalzo a quel punto ha spiegato di non avere il quadro chiaro sull’oggetto del vertice e che la persona che stava parlando al suo posto era Franco Luigi Grasso Leanza, dirigente del servizio 5-promozione della salute. L’accaduto avrebbe sorpreso
negativamente il governatore che aveva convocato assessori e dirigenti generali 48 ore prima, convinto di potere avere chiarimenti e delucidazioni puntuali da parte dei dirigenti generali dei dipartimenti regionali e delle Asp coinvolti.
Presidenza coadiuverà strutture
“Da parte della Presidenza – ha proseguito Schifani – c’è la massima disponibilità a coadiuvare le strutture coinvolte. Questo governo crede fermamente in questa legge e nei suoi scopi. Abbiamo stanziato le risorse necessarie per realizzare quanto previsto dalla norma e, seppur sia risultata molto farraginosa nella sua applicazione, ci aspettiamo che tutti lavorino concretamente e velocemente per realizzare quella rete sanitaria, sociale ed educativa che abbiamo immaginato per combattere un fenomeno che, purtroppo, interessa troppi giovani e preoccupa tanti genitori siciliani”.






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