La Corte dei Conti ha detto no alla parifica del bilancio della Regione siciliana per il 2020. Dopo una Camera di Consiglio durata circa due ore i giudici hanno definito il giudizio sul rendiconto generale 2020 della Regione Siciliana, non parificando, per la prima volta, lo strumento finanziario. Presenti all’adunanza l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone, il ragioniere generale Ignazio Tozzo, il capo di gabinetto della presidenza della Regione Salvatore Sammartano. Si tratta di un bilancio sul quale era stato sospeso il giudizio per effetto di due fattori: da una parte la rateizzazione in dieci anni del disavanzo residuo in base ad una norma nazionale, dall’altro l’imputazione al gondo sanitario dei costi per l’Arpa l’agenzia regionale per l’ambiente.

Corte Costituzionale dice no alla spalmatura

Il giudizio era stato sospeso dalla Corte dei Conti sollevando conflitto davanti alla Corte Costituzionale proprio sul decreto nazionale permetteva la rateizzazione del disavanzo. Un decreto giudicato incostituzionale proprio dalla Corte. Per effetto di questa decisione il disavanzo dovrebbe essere pagato in tre anni. Analoga vicenda, ma di livello amministrativo, riguarda i costi Arpa che non andavano imputati al fondo sanitario, piuttosto ai fondi regionali propri. Una differenza non solo tecnica perché libera risorse per la sanità.

La nuova norma per la rateizzazione

Per quanto riguarda il primo punto già Roma ha abrogato la norma giudicata illegittima dalla Corte Costituzionale sostituendola con una nuova legge, stavolta di approvazione Parlamentare, che prevede la rateizzazione non in dieci anni ne in tre ma in otto. Norma che la Regione potrebbe usare ma che secondo l’assessore all’Economia Marco Falcone potrebbe anche non essere necessario ricorrervi.

Verso il primo bilancio non parificato

Per effetto di tutto questo la Corte dei Conti, come si era compreso già in avvio di udienza, ha deciso di emanare la prima mancata parifica di un bilancio della Regione siciliana nella storia dell’Autonomia. Una scelta forte, quella  fatta dalla Corte dei Conti, nonostante le spiegazioni della Regione siciliana.

Falcone a BlogSicilia, “Nessun effetto sui conti della Regione”

“Abbiamo spiegato oggi in udienza ai giudici contabili che la situazione venutasi a determinare non avrà effetto sui conti della Regione siciliana. Ciò perché nel frattempo abbiamo sterilizzato tutti i possibili effetti” dice a BlogSicilia l’assessore all’Economia Marco Falcone

“Per quanto riguarda il disavanzo della Regione siciliana abbiamo recuperato 600 milioni nel bilancio del 2021 e ben 2 miliardi e 150 milioni nel bilancio 2022. In questo modo se il rendiconto generale 2020 è disallineato, nei due anni successivi viene nuovamente allineato sterilizzando tutti i possibili effetti negativi della probabile mancata parifica”.

“Parimenti per quanto riguarda le spese Arpa caricate sul Fondo sanitario, nei bilanci successivi, prevedendo questo possibile pronunciamento negativo, abbiamo accantonato le relative risorse. Basterà una leggina ed un passaggio in aula all’Ars per risolvere il problema e riportare in equilibrio tutti i conti nell’ambito di un percorso mdi collaborazione con la Corte che portiamo avanti da sempre”.

“Oggi, conclude Falcone, abbiamo bilanci solidi e stabili, con entrate ben più sicure e la stessa Corte dei Conti ha apprezzato questi sforzi di messa in sicurezza dei conti della Regione”.

La dichiarazione ufficiale dopo il pronunciamento

“Abbiamo preso atto – ha afferma in seguito con una nota ufficiale Falcone – della decisione della Corte dei Conti inerente a una fase finanziaria risalente ormai a un quinquennio fa e che non avrà conseguenze sulla tenuta finanziaria della Regione. Se è vero che il disavanzo al 2018 andava ripianato non in dieci ma in tre anni, è vero anche che la Regione, da allora ad oggi, ha posto in essere tutti i necessari correttivi e guarda ai propri conti con maggiore serenità”.

“Ci adegueremo alle indicazioni dei magistrati nella revisione del rendiconto 2020, potendo disporre degli opportuni accantonamenti che mantengono in sicurezza i nostri bilanci. Ciò è avvenuto anche grazie al rapporto di leale collaborazione che abbiamo instaurato con la Corte dei Conti e che ci ha condotto assieme a risultati importanti: infatti, il rendiconto 2022 certifica il calo del disavanzo della Regione a soli 4 miliardi di euro. Dal 2021 ad oggi siamo cioè rientrati di quasi tre miliardi e, secondo le nostre previsioni, nel rendiconto 2023, in fase di predisposizione, rientreremo di altri 800 milioni di euro”.

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