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Stress, aggressioni e suicidi: è ‘allarme rosso’ per la polizia penitenziaria in Sicilia. Sit-in in Prefettura a Palermo

Crescono le aggressioni da parte dei detenuti, aumentano i suicidi degli agenti, si azzerano le ore di riposo e di congedo.

È un quadro drammatico quello della Polizia penitenziaria in Sicilia, uno stato da “allarme rosso” secondo Mimmo Ballotta segretario generale della Fns Cisl Sicilia con Calogero Navarra segretario generale Sappe Sicilia e Nicola Lauricella, segretario generale Sinappe Sicilia.

Manca il personale, non viene garantita la sicurezza nei posti di lavoro, permangono evidenti carenze strutturali e igieniche e anche gli automezzi sono sottodimensionati – denuncia Fns Cisl Sicilia insieme con Sappe e Sinappe – gli agenti di Polizia Penitenziaria devono quotidianamente far fronte a queste lacune, assicurando turni di servizio di frequente superiori alle 10 ore consecutive”. I sindacati sottolineano come al personale di Polizia Penitenziaria, siano negati i diritti soggettivi, quali riposi, congedo. Inoltre gli agenti sono sempre più oggetto di aggressioni da parte dei reclusi, “ a conferma -dichiarano Ballotta, Navarra e Lauricella – dello stato delle carceri, ormai al collasso”. In Sicilia il 25% del personale di Polizia penitenziaria ha superato i 50 anni, gli altri 25% sono sopra i 45 anni, quindi con un’anzianità di servizio che oscilla tra i 30 e 35 anni.

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“La Polizia penitenziaria nell’isola è allo stremo delle forze – affermano Fns Cisl Sicilia, Sappe, e Sinappe – e lo stress lavorativo fa crescere il triste fenomeno dei suicidi. Quest’emergenza va risolta”.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni locali e nazionali, i sindacati hanno organizzato un sit- in di protesta, per domani 13 luglio, dalle ore 10 alle ore 14, davanti alla sede della Prefettura di Palermo in via Cavour.

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