“Ancora un suicidio dentro alle carceri. L’ennesimo episodio che necessita una riflessione umana e politica, ma che si doti di grande onestà intellettuale”. Lo dichiara Totò Cuffaro, segretario nazionale della DC.

“Il senso di umanità e la politica si fermano fuori dalle mura degli Istituti penitenziari del nostro Paese ed esistono pochi politici che partecipano autenticamente al cordoglio per un detenuto morto – prosegue Cuffaro – anche se si tratta di un ragazzo di 21 anni magrebino che sceglie di morire in cella, anziché pensare alla speranza di una vita fuori dalla galera”.

Le parole di Cuffaro

“Questo non lo dico io, ma i dati relativi ai suicidi in carcere, in costante aumento. Dal 2022 ad oggi il numero di chi ha deciso di
togliersi la vita in Italia, all’interno degli Istituti penitenziari, è giunto purtroppo ad 85, a cui vanno aggiunti 7 agenti di polizia
penitenziaria e il 2024 non si è ancora concluso. Il carcere non può essere ancora interpretato e mantenuto come un luogo dove vive la morte, quello era il tempo di Bruno Giordano. Non può e non deve essere il nostro tempo, perché è il senso di marcia opposto a quello immaginato e voluto dei nostri padri costituenti. La vita – conclude Cuffaro – non è un dono che possiamo concedere, ma abbiamo il dovere di difendere, sempre”.

L’iniziativa a Termini Imerese

Maratona oratoria a Bagheria qualche settimana fa organizzata dalla camera penale di Termini Imerese contro il dramma dei suicidi in carcere. Diversi avvocati hanno preso la parola e si sono alternati per denunciare pubblicamente le condizioni in cui si trovano i detenuti, troppo spesso stipati in carceri sovraffollate.

“Abbiamo aderito all’iniziativa nel più ampio progetto dell’Unione delle Camere penali italiane – dice il presidente della Camera penale di Termini, l’avvocato Vincenzo Pilliteri – per denunciare i suicidi nelle carceri italiane che solo dall’inizio di quest’anno sono stati 45. In Italia si muore ancora oggi di pena”. A Bagheria hanno preso la parola diversi avvocati ed era presente anche il componente della giunta nazionale dell’unione camere penali, Luigi Miceli, oltre ai genitori di un detenuto che si è tolto la vita in una cella del carcere Pagliarelli.

Il tema dei suicidi

Un tema, quello dei suicidi in carcere sul quale l’Italia è stata bacchettata anche dall’Europa. L’unione stigmatizza “l’irresponsabile indifferenza della politica di fronte al dramma del sovraffollamento ed alla tragedia dei fenomeni suicidari, che si concretizza nel perdurante rifiuto di porre in essere con immediatezza e urgenza qualsivoglia strumento deflattivo, da quello dell’adozione di possibili provvedimenti di clemenza generalizzata a quelli oggetto di proposta di legge già pendente in Parlamento”. L’idea della “Maratona oratoria” ha lo scopo di informare la società civile e di provare a sconfiggere “l’inerzia dei decisori politici in capo ai quali incombe il preciso dovere di mettere fine alle condizioni inumane di detenzione”.