Palermo

Un sup ecosostenibile e tutto riciclato a Mondello, ecco il varo e come è stato realizzato

Dopo tre mesi di lavoro il primo Sup ecosostenibile é stato “varato” a Mondello. É stato realizzato con bottiglie di plastica, nastro adesivo e fogli di plastica da un gruppo di ragazzi palermitani. L’imbarcazione realizzata a costo zero, sembra reggere il peso di due persone. Scommessa vinta. Adesso si continua. In vista della stagione estiva si punta a realizzare una piccola produzione in serie. Altri tre Sup a costo zero verranno assemblati prima dell’inizio dell’estate.

Il progetto é stato realizzato dagli Scout del Gruppo Agesci Palermo 4, sotto la supervisione di Andrea Guadagna e Michele Carabillo. Guadagna è un ingegnere e ha supervisionato la realizzazione di questo progetto.

“C’è prima di tutto un aspetto ludico – spiegano Guadagna e Carabillo – ma oltre al divertimento va sottolineato il messaggio che vogliamo lanciare, un messaggio di rispetto dell’ambiente e del riciclo dei materiali di scarto”.

Il riciclo dei materiali plastici è uno dei temi più rilevanti per la difesa ambientale. Tra le 10 città più inquinanti per la plastica del bacino del Mediterraneo ben 5 sono italiane e fra queste c’è anche Palermo. Roma, detiene il primato assoluto, ma ci sono anche Milano, Torino, Genova e per l’appunto, Palermo. Sono questi i dati diffusi dal Wwf che da tempo si spende perché si adotti finalmente un Trattato globale legalmente vincolante. Complessivamente ogni anno finiscono nel Mediterraneo 229mila tonnellate di plastiche: è come se ogni giorno 500 container scaricassero in acqua il proprio contenuto. Più della metà di questa plastica proviene da soli 3 Paesi: il 32% dall’Egitto, il 15% dall’Italia e 10% alla Turchia.

Complessivamente l’Europa, secondo maggiore produttore di plastica dopo la Cina rilascia ogni anno 307-925 milioni di rifiuti nei mari, di cui l’82% è plastica (principalmente frammenti di plastica e articoli monouso, ovvero bottiglie, imballaggi e sacchetti). Fonte principale di immissione della plastica in mare sono le attività costiere e una gestione inefficiente dei rifiuti, che peggiora ulteriormente nel periodo estivo a causa dell’aumento dei flussi turistici e delle relative attività ricreative. Seguono (con il 22%) le attività in mare che, con pesca, acquacoltura e navigazione, disperdono nasse, reti e cassette per il trasporto del pesce.

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