“Ciao Rita, insegno e insegnerò ai miei bambini e alle mie bambine ad avere il tuo coraggio e la tua forza. Un bacio a Paolo e Giovanni. La maestra Tiziana”.

E’ uno delle centinaia di messaggi lasciati dai palermitani che da ore in silenzio sono andati a rendere l’ultimo saluto nella camera ardente a Rita Borsellino, la sorella del magistrato Paolo ucciso dalla mafia.

La salma si trova in una delle stanze nel bene confiscato alla mafia e assegnato al Centro studi Paolo Borsellino, da lei fondato, in via Bernini a Palermo non distante dalla casa di Totò Riina adesso trasformata in caserma dei carabinieri. La camera ardente è aperta fino alle 20 di oggi e domani dalle 7 alle 9.

Tanti semplici cittadini vogliono ricordare il suo sorriso accogliente, il suo sguardo dolce ma determinato, la sua voce rassicurante ma capace di proferire parole dure come quando, nella sua ultima apparizione pubblica, è tornata a chiedere “non una verità, ma la verità” per la morte del fratello. Da questa mattina sono arrivati il prefetto Antonella De Miro di Palermo, il sindaco Leoluca Orlando, e l’ex presidente del Senato, Pietro Grasso. Ad accogliere i palermitani i figli di Rita, Claudio Cecilia e Marta.