I giudici della prima sezione del Tar Palermo presieduta da Salvatore Veneziano hanno accolto i ricorsi presentati da Enel Green Power Italia srl, assistita dall’avvocato Carlo Comandè e Eni assistito dall’avvocato Giovanni De Vergottini e annullato il piano energetico siciliano nella parte in cui in cui vietava il repowering degli impianti eolici in Sicilia.

La tecnologia è andata avanti e adesso con meno pale eoliche si può produrre più energia. Solo in Sicilia in base al piano energetico non si potevano migliorare gli impianti. Riprendendo le linee guida nazionali ed europei le società avevano fatto notare l’incongruenza e l’anacronistica scelta della regione siciliana su questi temi. Il piano così come approvato conterrebbe un divieto aprioristico e generalizzato ai rifacimenti di alcuni impianti eolici. Prescriverebbe un divieto assoluto di installazione di impianti talmente cogente da determinare addirittura la rimessione in pristino dei luoghi, senza alcuna possibilità per l’operatore, una volta che sia terminata la vita utile dell’impianto, di procedere ad interventi di repowering o revamping e vietando il rilascio di qualsivoglia “nuova autorizzazione”, vietando tout court anche gli interventi di ammodernamento tecnologico di un impianto esistente.

Accolto il ricorso

Su questi punti i giudici hanno accolto il ricorso e annullato questa parte del piano. “Anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), approvato dal parlamento italiano ha ribadito che la transizione ecologica, come indicato dall’Agenda 2030 dell’Onu e dai nuovi obiettivi europei per il 2030, è alla base del nuovo modello di sviluppo italiano ed europeo – scrivono i giudici – Per il raggiungimento degli obiettivi di politica energetica europea e nazionale, il piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030 (Pniec) individua “misure specifiche per la salvaguardia e il potenziamento degli impianti esistenti” e ciò in quanto “il raggiungimento degli obiettivi in materia di rinnovabili presuppone la realizzazione di nuovi impianti ma anche il mantenimento e, se possibile, l’incremento della produzione rinnovabile di impianti esistenti. Tra le misure individuate vi è anche la necessità di introdurre per gli interventi di revamping, repowering e riconversioni procedure autorizzative semplificate e l’individuazione di condizioni e limiti di base nel cui rispetto sia possibile realizzare interventi più semplici con mera comunicazione”.