Il Tar del Lazio ha annullato la nomina da parte del Csm di Antonio Balsamo a presidente del Tribunale di Palermo. I giudici amministrativi hanno accolto l’istanza di uno dei concorrenti ,il giudice Piergiorgio Morosini.

Il ricorso di Morosini

Nel suo ricorso Morosini – che è stato consigliere del Csm, gip nel processo sulla trattativa Stato-mafia ed è attualmente
sostituto Pg in Cassazione – aveva sostenuto che la delibera del Csm sarebbe stata illegittima «per violazione delle previsioni in materia di legittimazione alla partecipazione al concorso», poiché Balsamo «sarebbe stato privo, alla data di vacanza del posto, del requisito della permanenza almeno quinquennale nella precedente funzione requirente prima del trasferimento a quella giudicante».

La sentenza del Tar

Secondo il Tar del Lazio, Presidente Antonino Savo Amodio, estensore Francesca Petrucciani, il ricorso di Morosini contro Balsamo “deve essere accolto, con annullamento dell’atto impugnato ed assorbimento dell’ultima doglianza relativa ai tempi della deliberazione, dovendo il Csm rideterminarsi ai fini dell’attribuzione dell’incarico direttivo per cui è causa”. A questo punto, il Presidente del Tribunale Antonio Balsamo potrebbe fare ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar del Lazio. Piergiorgio Morosini contattato dall’Adnkronos al momento preferisce non rilasciare dichiarazioni.

Cosa ha scritto il Tar?

Ma cosa c’è scritto nella delibera del Tar del Lazio? “Con bollettino n. 5138 del 1° aprile 2020 il Consiglio Superiore della Magistratura aveva indetto una procedura per il conferimento dell’ufficio direttivo di Presidente del Tribunale di Palermo, vacante dal 15 luglio 2020; alla procedura avevano partecipato, oltre al ricorrente, Angela Tardio, Angelo Giorgianni e Antonio Balsamo. All’esito dell’esame delle domande pervenute, la Quinta Commissione aveva formulato al Plenum due proposte per il conferimento dell’incarico, la proposta “A”, supportata da tre preferenze, in favore della nomina del dottor Balsamo, e la proposta “B”, con due preferenze, per la nomina del dottor Morosini”.

“Il Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, con delibera adottata nella seduta del 7 luglio 2021 aveva approvato la proposta “A”. A sostegno del ricorso sono state formulate le seguenti censure: 1.Violazione dell’art. 13, comma 3, del d.lgs. 5 aprile 2006, n. 160. – Violazione e falsa applicazione degli artt. 34-bis e 25 del d.lgs. n. 160/2006. – Eccesso di potere per sviamento, contraddittorietà della motivazione, travisamento dei presupposti. – Violazione dell’art. 50 del d.lgs. n. 160/2006. – Ingiustizia manifesta”.

La delibera

“La delibera impugnata doveva ritenersi illegittima per violazione delle previsioni in materia di legittimazione alla partecipazione al concorso, poiché il controinteressato sarebbe stato privo – alla data di vacanza del posto – del requisito della permanenza almeno quinquennale nella precedente funzione requirente prima del trasferimento a quella giudicante; il dott. Balsamo, infatti, aveva preso servizio quale sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione) in data 10 marzo 2016 e, dunque, alla data di vacanza del posto (15 luglio 2020) non erano ancora decorsi cinque anni dalla presa di possesso, con conseguente impossibilità di ottenere il passaggio alle funzioni giudicanti, che gli sarebbero state necessariamente conferite in caso di nomina a Presidente del Tribunale di Palermo”.