I termini sono scaduti e da oggi la Sicilia non può più spendere un euro, non può programmare, non può emettere mandati. Scaduto l’esercizio provvisorio senza che sia subentrata una proroga ne sia avvenuta l’approvazione e pubblicazione del nuovo strumento economico finanziario per la Sicilia è paralisi.

E oggi si prosegue nell’analisi di quella Finanziaria che doveva essere approvata entro ieri. Mancano ancora 4 articoli fra cui i più contestati. Ci sono, fra l’altro, gli articolo 22 e 23 per il rifinanziamento delle leggi di spesa. Articoli che sono stati definiti, in queste settimane, la rediviva tabella h sia pure in forma diversa.

E la Finanziaria ancora non c’è ma piovono critiche dure dalle parti sociali su quanto già approvato. “Con questa Finanziaria si mettono toppe. E si sceglie di non scegliere”. Dice Mimmo Milazzo. In una nota il sindacato punta il dito contro la “politica dell’imbroglio” svelata dalla legge di Stabilità alle battute finali a Sala d’Ercole. Il disegno di legge di cui si discute, si legge, mostra poche luci e molte ombre. Consentendo di attingere per 127,8 milioni al Fondo sanitario per far fronte a un debito contratto col ministero dell’Economia, si mettono in forse, scrive la Cisl, le risorse per il via ai tanto sbandierati concorsi. E si mette in discussione il principio assunto negli ultimi anni come cardine di buona amministrazione, secondo cui i risparmi ottenuti nel settore della sanità vadano reinvestisti nel settore della sanità. La Cisl segnala che il testo di legge che per definizione dovrebbe contenere le linee d’indirizzo per la crescita economica e sociale, “non programma sviluppo né mette in conto iniziative contro la crisi di una Sicilia in depressione, che dal 2007 a ora ha visto crollare il Pil del 12,4% contro l’8,3% del resto d’Italia”. Non si è provveduto finora, secondo il sindacato, a dare risposte certe sul fronte dei servizi sociali, della povertà (“250 mila le famiglie che nell’Isola versano in condizioni di povertà assoluta). Della lotta all’evasione di Irpef, Iva e contributi previdenziali: “ammonta a tre miliardi, nella regione, la stima dell’evasione annua”. E su quello del precariato, con “l’ennesima norma-tampone, già approvata, che si limita semplicemente a posticipare la soluzione del problema”. Per la Cisl, è pilatesca pure la scelta, già adottata, in fatto di costi della politica: dai Comuni alle società partecipate. “In una Sicilia che boccheggia – afferma Milazzo – il taglio delle spese connesse alla rappresentanza politica sarebbe stato un passaggio ineludibile, di grande impatto, pure simbolico”. Invece, “abbiamo assistito a un’operazione di autotutela della casta, che ha scelto di delegare ai tacchini-consiglieri comunali l’organizzazione della festa del Ringraziamento, e la riduzione dei loro emolumenti”. E sono state pure resuscitate le indennità per gli amministratori delle società partecipate. Insomma, ripete la Cisl, il mondo cambia ma qualcuno, dentro al Palazzo, pare non accorgersene e punta a tirare a campare come se nulla fosse.

Nonostante tutto questo e i termini scaduti l’Ars tornerà a discutere solo nel pomeriggio perchè intanto di mattina prendono il via a Palermo i lavori del primo Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo (PO) FESR Sicilia 2014-2020.

All’ordine del giorno l’approvazione dei documenti “Requisiti di ammissibilità e criteri di selezione” e  “Strategia di Comunicazione” del Programma, una nota informativa del Piano di Valutazione del Programma, la relazione sullo stato delle procedure di avvio e lo stato dell’arte del Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA) destinato alla gestione dei fondi UE.

L’approvazione del documento “Requisiti di ammissibilità e criteri di selezione” costituisce una condizione fondamentale per l’esecutività del Programma.

All’incontro, prendono parte i rappresentanti dell’Agenzia nazionale per la Coesione Territoriale, dei Ministeri coinvolti, la Commissione Europea, i responsabili dei Dipartimenti regionali e gli esponenti del Partenariato economico e sociale (tra cui sindacati, associazioni e organizzazioni di categoria). L’Autorità di Gestione del PO FESR Sicilia 2014-2020 è rappresentata dal Dipartimento regionale della Programmazione.

Il Comitato sarà presieduto dal Vice Presidente della Regione Siciliana, Assessore Mariella Lo Bello. Il Comitato di Sorveglianza del PO FESR (Fondo Europeo Sviluppo Regionale) vigila sull’efficienza e sulla qualità d’esecuzione del Programma Operativo. L’Organismo si riunisce di norma ogni anno, monitorando l’avanzamento della spesa e approvando eventuali modifiche ai documenti.

Contemporaneamente si insedierà anche un altro comitato di sorveglianza sui Fondi Ue, quello del Piano di sviluppo rurale presieduto dall’assessore Cracolici. insomma mattina piena per governo e funzionari regionali e dunque l finanziaria può attendere il pomeriggio

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