“Apprendiamo dal segretario provinciale di non essere più componenti della segreteria dei Giovani Democratici e ciò, probabilmente, perché non abbiamo correnti alle spalle che ci garantiscono e ci comandano e perché ci siamo “permessi” di autoconvocare una direzione dopo anni per poter finalmente analizzare la sconfitta e poter ripartire insieme “.
Così intervengono i quattro componenti della segreteria Provinciale Gd Maria Grazia Gullo, Elvira Martino, Giuliana Milone e Dario Macchiarella dopo aver appreso di essere stati rimossi dai propri incarichi da parte del segretario provinciale gd Antonino Musca.
“È paradossale che nel giorno in cui la direzione nazionale del Pd trova una sintesi comune, a Palermo il segretario dei GD decida di rimuoverci per aver chiesto, in linea con quanto avviene a Roma, una Direzione che affrontasse serenamente il momento e trovasse soluzioni comuni per ripartire”.
“Non sappiamo se qualcuno ha impartito ordini precisi a Musca e cioè di rimuovere chi, come noi, non appartiene a nessuna corrente, ma se così non fosse ci aspettiamo una presa di distanze da un atteggiamento che non solo cozza con quanto accade oggi a Roma ma soprattutto allontana ancora di più i giovani dalla politica e dal Pd”.
Ma a stretto giro arriva la risposta del segretario provinciale dei giovani democratici. “Nessuno ha cacciato nessuno. Epurazione è un termine che non appartiene alla mia cultura politica e che respingo al mittente – dice Antonio Musca – ma in un ottica di riorganizzazione e di rilancio dell’intera federazione provinciale dei Giovani Democratici di Palermo è stato necessario azzerare l’intero esecutivo provinciale”.
Musca precisa dunque che non si è trattato di epurazone di aree o correnti e poi continua “Nei prossimi giorni saranno convocati tutti gli attori attivi che hanno partecipato, a vario titolo, alla ‘vita’ del movimento giovanile della nostra provincia, per cercare riorganizzare il lavoro della segreteria e per mettere in atto azioni serie e concrete per il rilancio dell’organizzazione mettendo da parte faziosità e contrasti personali che ultimamente non hanno permesso serenità e dialogo all’interno della federazione”.
“Unità e massima rappresentatività – conclude Musca – saranno le parole d’ordine come è emerso anche oggi dalla direzione nazionale del partito”.
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