Poche ore dopo l’avviso di conclusione delle indagini notificato all’assessore regionale al Turismo Elvira Amata scattano le dimissioni di Giuseppe Martino, segretario particolare dell’assessore. La decisione è stata formalizzata nel pomeriggio di oggi dallo stesso Martino.

La sua scelta arriva proprio nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che sta coinvolgendo esponenti di Fratelli d’Italia a partire dal Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno per continuare proprio con l’assessore Amata. Martino avrebbe avuto un ruolo nei fatti contestati dalla procura. L’inchiesta riguarderebbe una serie di presunti scambi di favori in cambio di fondi pubblici e fra questi anche incarichi proprio a Martino.

Il copione sembra lo stesso già visto con Galvagno dove a dimettersi è stata la sua Portavoce Sabrina De Capitani. I due filoni dell’inchiesta sarebbero collegati fra loro ma indipendenti delle scelte dell’accusa. L’avviso di conclusioni indagini, infatti, è arrivato alla Amata e all’imprenditrice Marcella Cannariato ma non a Galvagno sul quale si indaga ancora. Almeno così sembra di capire dalla sequenza dei fatti. La prima a ricevere l’avviso di proroga delle indagini, a settembre 2024, fu Amata. poi, a gennaiom2025 toccò a Galvagno. Parimenti ora arriva l’avviso di conclusione indagini ad Amata ma non a Galvagno

Opposizione all’attacco: “Occasione per togliere assessorato a Fratelli d’Italia”

“L’avviso di conclusione delle indagini per l’assessora Amata, che dovrebbe precedere la richiesta di rinvio a giudizio, sia anche l’avviso di conclusione della fallimentare gestione dell’assessorato al Turismo da parte di Fratelli d’Italia, che di questo settore nevralgico della Regione ha fatto una sorta di feudo, monopolizzandolo, sempre con pessimi risultati, da due legislature e con ben 4 assessori” afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca.

“Schifani – continua De Luca – cominci a pensare subito a chi assegnare la delega. Considerati i tempi lentissimi delle sue scelte, cosa che i siciliani hanno scontato sulla propria pelle in occasione della spartizione delle poltrone della sanità, non vorremmo andare incontro all’inverno o che si facesse la fine dell’Asp di Palermo, che da gennaio ancora attende qualcuno che la diriga”.