I giudici della nona sezione del tribunale penale di Roma, davanti ai quali si celebra il processo per l’impiego di una parte del “tesoro” di Vito Ciancimino in Romania, hanno acquisito atti dell’inchiesta di Caltanissetta sulla gestione dei beni confiscati da parte della sezione già presieduta da Silvana Saguto.
I documenti riguardano la posizione dell’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, commissario giudiziario di vari beni, indagato con l’ex presidente Saguto. Nel dibattimento sono imputate cinque persone tra cui l’imprenditore rumeno Victor Dombrovschi, difeso dall’avvocato Antonio Ingroia.
Con gli altri è accusato di aver cercato di aggirare il sequestro di parte del “tesoro” di Vito Ciancimino investito in Romania nella più grande discarica di rifiuti d’Europa, gestita dalla Ecorec. Nel procedimento non figura Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, perché giudicato in un processo separato.
“Con l’ammissione degli atti di Caltanissetta – sostengono gli avvocati Antonio Ingroia e Giovanni Liotti – comincia ad aprirsi la strada verso la verità. Si tratta di un processo surreale in cui vittime come Victor Dombrovschi sono chiamate a difendersi dalle accuse infondate dell’avvocato Cappellano Seminara”. Il tribunale si è riservato di decidere se ascoltare lo stesso Cappellano Seminara.
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