Per non dimenticare la tragedia umanitaria, subita dal popolo palestinese nella Striscia di Gaza, un incontro di riflessione per capire come sostenere chi ha perso tutto. “Palestina al di là della tregua. Il dramma di un popolo ci chiama” è il titolo dell’incontro che si svolgerà mercoledì 12 novembre, alle ore 18:30 presso la cappella San Giuseppe del Gonzaga Campus.

L’incontro, aperto a tutta la città, è rivolto a giovani, genitori, educatori, personale non docente e referenti di associazioni.


Sarà un momento di ascolto e riflessione, durante il quale prenderanno la parola il prof. Aron Allegra e p. Francesco Cavallini SJ. Entrambi, in tempi e modalità diverse, si sono recati in Palestina per conoscere da vicino la realtà dei palestinesi che continuano a vivere in uno stato di forte povertà e sofferenza anche in questo tempo di apparente “tregua”. Le loro esperienze dirette aiuteranno a comprendere cosa stia realmente accadendo per capire quale possa essere il contributo della comunità educativa. Oltre al dramma nella Striscia di Gaza, l’attenzione verrà rivolta anche alla situazione drammatica che si vive in Cisgiordania.


“Come comunità del Gonzaga Campus ci siamo sentiti interpellati da quanto accaduto in Palestina – afferma p. Vitangelo Denora, direttore generale del Gonzaga Campus -. Spesso proprio i nostri studenti ci hanno sollecitato a non dimenticare quello che sta succedendo nel mondo e noi, che crediamo che l’educazione passi anche dalla capacità di guardare con attenzione e cuore ciò che accade nel mondo, ci siamo subito attivati come realtà educativa (pensando ai giovani studenti che vivono in quella terra). Vogliamo raccontarvi cosa abbiamo fatto e cosa pensiamo di fare per porre dei segni di speranza alla nostra portata”.

“L’incontro, infatti, sarà anche l’occasione per riflettere insieme – continua p. Vitangelo Denora – su possibili iniziative concrete — come, ad esempio, un gemellaggio con scuole del territorio palestinese — per continuare a costruire ponti di pace e di solidarietà sulla scia delle testimonianze ricevute. Per partecipare attivamente, abbiamo bisogno di conoscere di più, informarci, ascoltare e, soprattutto, continuare a costruire la pace nel nostro piccolo, attraverso l’educazione”.

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