Risse, litigi continui. Mariti contro moglie. Ex mariti contro ex mogli. Conviventi. Fratelli contro sorelle. Zii contro nipoti. Ogni giorni la polizia e i carabinieri intervengono per sedare decine di risse familiari.

I rapporti scoppiano e i primi a saperlo sono le forze dell’ordine. Oggi una vicenda ha visto protagonisti due conviventi.

L’uomo è tornato a casa. I rapporti non doveva essere idilliaci, ma nulla faceva pensare che la compagna potesse arrivare a tanto.

Che qualcosa era successo, qualcosa di grave l’uomo lo ha iniziato a comprendere quando ha trovato tutti i suoi vestiti e gli oggetti personali fuori dalla porta. Un po’ alla rinfusa lasciati nel vano scala.

Che il rapporto era messo malissimo lo ha compreso quando ha cercato delle spiegazioni e ha tentato più volte di infilare quella chiave che apriva l’appartamento. Niente. Il lavoro era stato organizzato per benino.

La donna ha chiamato un fabbro e di mattina ha sostituito la serratura. Entrare per l’uomo era impossibile.

A nulla sono servite le richieste di aprire. Prima al citofono. Poi al telefono. Alla fine l’uomo ha chiamato la polizia per cercare di riuscire ad entrare e prendere magari alcune cose che erano ancora rimaste dentro.

Un estremo tentativo per cercare di potere avere un minimo dialogo con la sua ex compagna e tentare un estrema, difficile riappacificazione.

Tentativo che spesso riesce ai poliziotti che in questa città si occupano anche di compiere attività di mediazione e riappacificazioni familiari. Un servizio ormai molto diffuso in una società litigiosa e sempre pronta allo scontro soprattutto in famiglia.