Da un lato detta al linea al Pd per il governo nazionale anche se inascoltato dal partito al quale ha aderito subito prima delle nazionali per trovare spazio in lista al suo fedelissimo Giambrone (poi non eletto per la debacle elettorale Pd), dall’altro torna a partecipare all’Assemblea di sinistra Comune dove c’è anche e soprattutto Giusto Catania il suo ex assessore silurato nonostante il risultato elettorale.

E proprio il rimpasto nella giunta comunale è il primo argomento che serpeggia durnate l’affollata giunta con Catania che aspira a rientrare e Orlando che gela le aspettative un po’ di tutti.

“Non bisogna discutere di entra tu che esco io – ha detto Orlando – ma di rafforzamento dell’azione politica della giunta”. La frase è sibillina ma poi Orlando si ‘mette a disposizione’ dell’Assemblea di Si, un po’ anche perchè cosciente del grande consenso che ruota intorno alla formazione negli ultimi mesi a Palermo

E natutralmente è stato proprio Catania a mettere i paletti. ‘No al rimpasto semplice ovvero alla sostituzione solo dei tre assessori tecnici ma una nuova giunta politica che sia fedele al progetto complessivo’.

Ma sul tavolo c’è molto di più della semplice giunta di Palermo che potrebbe durare un tempo tutto sommato breve se prendessero forma le voci di un Leoluca Orlando intenzionato, il prossimo anno, ad andare via per tornare a provare la corsa per un seggio al Parlamento Europeo. Certamente ci aveva pensato aderendo al Pd ma ora non è più una strada certa visti i numeri usciti dalle urne

Sul tavolo, dunque, c’è la rinascita della sinistra utilizzando ancora una volta Palermo come laboratorio politico, esportando l’anomalia Palermo’ che tante volte si è tentato di esportare senza successo.

E segnali in questo senso arrivano anche da altre formazioni della sinistra. “L’affollata assemblea di oggi dimostra la voglia di partecipazione di tanti cittadini e cittadine palermitane nelle scelte politiche di questa città. Per Rifondazione Comunista – dice Vincenzo Fumetta segretario provinciale di Rifondazione Comunista Palermo – la scommessa è se riusciremo o meno a mantenere viva l’anomalia Palermo iniziata nel 2012 e che in questo ultimo anno ha avuto uno stallo. Anomalia che significa – continua Fumetta – messa in sicurezza e mantenimento sotto il controllo pubblico di tutte le aziende ex-municipalizzate, di una maggiore azione di contrasto alla povertà e più in generale continua con il rilancio della visione di città e del programma elettorale con cui abbiamo vinto le elezioni.

Singolare e rilevante la presenza dei Partigiani Dem, la formazione interna al Pd che ha contestato la segreteria Renzi senza andare via “Ci troviamo in sintonia con la pluralità sociale che sinistra comune è stata capace di aggregare – ha detto a nome dei Partigiani Carmelo Greco – in particolar modo con coloro che ritengono prioritarie per la città di Palermo politiche di carattere inclusivo, che guardano agli ultimi, che hanno una visione della società che mette al centro della propria agenda i diritti sociali, economici e politici”.

“Diceva Nenni, tra la destra e la sinistra c’è un abisso incolmabile, perché la destra dirà sempre che è pronta ad aiutare chi resta indietro – e lo scrive sui manifesti, – la sinistra invece non chiede aiuto per loro, ma propone azioni concrete per farli camminare con le proprie gambe. Nel nostro lavoro su Palermo proveremo a dare una mano alla ricostruzione del centrosinistra della città”.