La Regione si prepara a riacquistare l’intera proprietà di 33 immobili che aveva ceduto dieci anni fa al fondo immobiliare Fiprs. E lo farà con un’operazione complessa, sfruttando il Fondo pensioni dei regionali. Il primo via libera è arrivato dalla commissione Bilancio dell’Ars, che in nottata ha approvato la manovra finanziaria che contiene la norma.

L’ok però vincola i fondi che incasserà la Regione dal progetto al finanziamento degli interventi per i disabili, un blitz che la commissione Bilancio ha effettuato nel tentativo di trovare più risorse possibili, recuperando per quest’anno circa 80 milioni da questo intervento. Lo schema prevede la cessione del 35% della sua quota di Fiprs
al Fondo pensioni dei regionali, autorizzando quest’ultimo, interamente controllato dalla Regione, a rilevare anche la restante quota del 65% del Fondo, in mano ai soci privati Trinacria capital sarl e Sicily investments.

Il progetto finanziario dovrà ora passare al vaglio dell’Assemblea. La norma autorizza il Fondo pensioni dei regionali a costituire il ramo immobiliare: al momento il Fondo ha un patrimonio espresso in liquidità di circa 1 miliardo di euro, una parte del cash serve a pagare le pensioni, un’altra a dare anticipazioni e prestiti agevolati ai regionali che ne facciano richiesta e il resto è investito in operazioni finanziarie, in buoni del tesoro poliennali (Btp) e in certificati dello Stato a medio-lungo termine (Cct).

Operazioni che, leggendo i bilanci del Fondo, fruttano in media rendimenti tra il 2,75 e il 4 per cento circa. In base al progetto, la Regione cederebbe al Fondo pensioni la sua quota di Fiprs per 20 milioni di euro, con uno sconto del 35% rispetto al valore degli immobili parametrato al 35% della quota pubblica del Fiprs, che secondo il governo sarebbe pari a 59 milioni di euro.

Di contro la Regione quest’anno non verserebbe al Fondo i 60 milioni di copertura contributiva per i lavoratori che per legge destina ogni anno. Non solo, la norma autorizza poi il Fondo pensioni ad acquisire anche la quota del Fiprs in mano ai privati: la previsione era di perfezionare l’acquisto entro la fine di febbraio, data slitta per via delle vicissitudini dell’intera manovra, che dovrà essere approvata entro il 30 aprile. Nella relazione tecnica alla finanziaria, il governo evidenzia che la Regione ha conferito al Fiprs 33 beni immobili, ubicati nell’intero territorio isolano, ”dal valore di conferimento pari a 279,75 milioni”.

E che ”il valore di mercato di Fiprs al 30 settembre 2016 è pari a 217,6 milioni di euro”, con ”una redditivita’ media dalla costituzionale pari a 6,3%”. Al momento la Regione detiene 147 quote del capitale sociale di Fiprs, 137 sono in capo a Trinacria Capital e 136 nel portafoglio di Sicily Investments.

”L’operazione di acquisto – si legge nella relazione – da un lato consentirà una maggiore redditività delle finanze del Fondo pensioni, dall’altro l’entrata pari a circa 20 milioni di euro, il valore di acquisto con uno sconto del 35% della quota della Regione siciliana. Soprattutto la Regione, per il tramite del Fondo pensioni, ritornerà nella proprietà al cento per cento dell’intero patrimonio immobiliare”.

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