Dopo quasi cinque anni tornano le boe nell’area marina protetta di Capo Gallo e Isola delle Femmine, nel tratto di mare che comprende il settore nord occidentale e nord orientale dell’Isola delle Femmine e il tratto di mare a ovest di Capo Gallo tra la Puntazza ed il Faro di Capo Gallo.

Le aree di intervento

Saranno installate nella zona B e C della riserva 45 gavitelli dove potranno attraccare le imbarcazioni da diporto. Attraverso un’App fatta realizzare dall’ente gestore, la Capitaneria di Porto, sarà possibile pagare il ticket che varia da 10  euro per le imbarcazioni fino a sei metri, da 15 euro per le imbarcazione da 6 a 10 metri e 20 euro per le imbarcazioni oltre i 10 metri.

“E’ questo un modo già sperimentato in passato – afferma Vito Ciringione capo ufficio direzione Marittima – per preservare l’area marina protetta e consentire ai diportisti di potere accedere godendo dello splendido spazio marino incontaminato senza arrecare danni ai fondali. E’ un primo inizio. Abbiamo intenzione coinvolgendo altri enti di attivare altri servizi come le immersioni guidate e le visite guidate alla riserva agli studenti e a quanti vogliono ammirare i percorsi naturalistici unici in quelle zone”.

Il sostegno uniPa

La posa delle boe è stata realizzata con l’apporto dell’università di Palermo e l’inizio dell’attività è stato presentato questa mattina nella sede della Capitaneria di Porto di Palermo alla presenza del comandante Raffaele Macauda.

“Nonostante tanto si sia fatto in passato siamo all’anno zero per questa area marina protetta – dice Gianluca Sarà, università di Palermo Professore ordinario scienza della Terra e del Mare – Una zona questa che gode di ottima salute e che ha grandi potenzialità. Dopo un complesso lavoro per installare le boe siamo pronti per nuove iniziative da organizzare d’intesa con la Capitaneria di Porto ente gestore della riserva marina”.

I 45 gavitelli di ormeggio, suddivisi in 7 aree all’interno dello specchio acqueo della riserva marina, servono a preservare i fondali marini dai cosiddetti ancoraggi selvaggi, in particolare le piantagioni di Posidonia oceanica, fornendo, al contempo, la possibilità di sostare all’interno di un’area marina di assoluto pregio ambientale ai diportisti che ne faranno richiesta.

Le possibilità di ormeggio

L’ormeggio sarà possibile per tutte le unità da diporto fino a 24mt di lunghezza fuori tutto, dietro autorizzazione e pagamento di un ticket giornaliero: la richiesta e il versamento potranno essere effettuati sulla pagina web http://www.ampcapogallo-isola.it/permessi.php.
Al fine di contingentare gli ingressi di natanti e imbarcazioni all’interno dell’AMP, ad ogni gavitello potranno ormeggiarsi 3 unità da diporto, fino ad un numero totale massimo di 135 unità al giorno.

La Capitaneria di Porto di Palermo ha proceduto così al ripristino dei campi boe, assenti nello specchio acqueo dell’AMP dal 2017.
Alla conferenza, che ha visto tra i relatori anche personale docente dell’Università degli studi di Palermo, hanno presenziato operatori di settore a vario titolo interessati dall’installazione dei campi boe, tra cui gestori di attività di locazione e noleggio imbarcazioni e natanti, società di rimessaggio e cantieristica navale, cooperative di pesca, centri diving, club nautici, società di servizi escursionistici, associazioni ambientaliste e di diffusione della cultura marinara.

La capitaneria

Il personale della Capitaneria di porto ha illustrato anche le altre attività di maggiore rilievo condotte in questi anni di gestione diretta, tra cui le convenzioni ed i progetti stipulati con l’Università degli studi di Palermo come lo studio ed il monitoraggio della biocenosi, del posidonieto e dei vermeti che caratterizzano l’Area Marina Protetta di Isola delle Femmine/Capo Gallo.
Al termine dell’attività di divulgazione sulle attività inerenti la gestione dell’AMP, alla folta platea di ospiti è stato illustrato anche il rapporto annuale 2021 del Corpo delle Capitanerie di porto, presentato lo scorso 27 giugno.

Notizie utili

In breve, si riportano di seguito alcuni dati relativi all’attività svolta nel corso dell’anno 2021 dal personale della Direzione marittima della Sicilia occidentale:
– 365 interventi di soccorso in favore di 2299 persone;
– 18.000 ore di moto e 120.000 miglia percorse da unità navali del Corpo;
– 5.000 controlli in materia ambientale, 89 sanzioni amministrative e 135 notizie di reato trasmesse all’Autorità Giudiziaria;
– 12 interventi di gestione e coordinamento delle operazioni di antinquinamento marino in seguito a sversamenti di sostanze derivanti da idrocarburi con conseguente bonifica dei siti interessati;
– Salpamento di 4.000 metri di reti fantasma da zone di particolare pregio ambientale (Cefalù, Isola delle femmine, San Vito lo Capo)
– 1483 ispezioni ad attività commerciali operanti sulla filiera della pesca, 10487 controlli e 545 illeciti riscontrati con conseguente elevazione di sanzioni per un ammontare di 682.000 Euro;
– 142 tonnellate di prodotto ittico sequestrato per violazione della normativa di settore;
– 366 attrezzi da pesca illegali sequestrati;
– 7 navi straniere detenute per deficienze in materia di sicurezza della navigazione.

Articoli correlati