ventuno condanne per il traffico di droga fra Napoli e Palermo scoperto con l’operazione denominata “Tiro mancino” e condotta dalla sezione antidroga della squadra mobile di Palermo, che a luglio dello scorso anno portò all’arresto di 24 persone.

Le 21 condanne sono state pronunciate con rito abbreviato dal Gup del capoluogo siciliano Gabriella Natale, che ha inflitto complessivamente quasi un secolo e mezzo di carcere; i pm Siro De Flammisin, Bruno Brucoli e Amelia Luise avevano chiesto due secoli. Lo scrive stamane la stampa locale.

L’indagine ha portato alla scoperta di traffico e spaccio di droga tra Palermo e Napoli, con il sequestro, in diverse operazioni, di 13 chili di cocaina, un chilo di marijuana, 700 grammi di cocaina e 425 chili di hashish, stupefacenti destinati a rifornire alcune città delle province di Palermo, Trapani ed Agrigento: Villabate, Marsala, Mazara del Vallo, Alcamo Castellammare del Golfo e Palma di Montechiaro.

Tre le assoluzioni parziali: Giuseppe Tumminia, Gaetano Leto e Gaetano Matuozzo. I napoletani condannati sono Ferdinando Matuozzo e Ciro Spasiano; i palermitani sono Antonino Abbate che ha avuto la pena più alta, 16 anni, ed è il nipote di Luigi, detto ‘Gino u Mitra’; Giovanni Battista Di Giovanni (8 anni), fratello dei capimafia di Porta Nuova Gregorio e Tommaso; Giuseppe Tumminia (14 anni e otto mesi); Mario Mancino (12 anni); Mario Marretta (12 anni); Benito Eros Culotta (10 anni); Luigi parolisi (9 anni e 4 mesi); Antonio Barbera (8 anni); Gaetano Leto (6 anni e 8 mesi); Gaetano Giunta (4 anni); Fabrizio Alfano (3 anni e 4 mesi); Giuseppe Bronte (2 anni e 8 mesi); Gaetano Ferrara (2 anni); Pietro Rubino (2 anni); Marco Bardi (1 anno e 4 mesi); Domenico Capoccia (1 anno). Tre di Villabate (Palermo) sono stati rinviati a giudizio con rito ordinario: Francesco Antonio Fumuso, il figlio Antonino e il cugino Angelo Maurizio.

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