• Attesa l’autopsia su Roberta Siragusa
  • Nominato il consulente della procura
  • Deciso incidente probatorio
  • Tanti i lati oscuri della vicenda

Il gip del Tribunale di Termini Imerese Angela Lo Piparo ha nominato il professore Alessio Asmundo del Policlinico di Messina come perito per eseguire l’autopsia sul corpo di Roberta Siragusa, la giovane uccisa la notte tra sabato e domenica a Caccamo.

L’incarico per autopsia e incidente probatorio

L’udienza per l’incarico è stata fissata per lunedì alle 12 al tribunale di Termini Imerese. Gli avvocati della famiglia della ragazza Sergio Burgio e Giuseppe Canzone avevano chiesto di eseguire il prima possibile l’autopsia per restituire il corpo della giovane alla famiglia quanto prima per celebrare i funerali.

Anche il pm Giacomo Barbara aveva chiesto che l’esame si svolga in tempi molto celeri visto che proprio dall’autopsia devono emergere aspetti fondamentali sull’omicidio di Roberta Siragusa. L’incidente probatorio era stato richiesta dagli avvocati di Pietro Morreale, Giuseppe Di Cesare e Angela Maria Barillaro.

Pietro Morreale resta in carcere

Ieri il fermo di Pietro Morreale non è stato convalidato. Il gip Angela Lo Piparo ha disposto la custodia cautelare in carcere.

Il fidanzato accusato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della fidanzata, Roberta Siragusa, 17 anni si è avvalso della facoltà di non rispondere anche davanti al gip.

L’indagato, rimasto in silenzio anche davanti ai pm nei giorni scorsi, non ha risposto al gip che oggi deve decidere sulla convalida del fermo deciso a carico del ragazzo dalla procura di Termini Imerese. l’udienza di convalida è in corso. Era stato Pietro a portare i carabinieri, domenica mattina, sul luogo in cui si trovava il corpo di Roberta.

Le accuse

Secondo gli inquirenti il ragazzo avrebbe ucciso la fidanzata sabato notte durante una lite scoppiata per motivi di gelosia, mentre erano appartati in auto vicino al campo sportivo di Caccamo, poi avrebbe spostato il corpo in fondo a un dirupo e avrebbe tentato di dargli fuoco.

La procura aveva chiesto, oltre alla convalida del fermo, l’applicazione della custodia cautelare in carcere. Il ragazzo non ha risposto al giudice e, secondo quanto si apprende, sarebbe scoppiato in lacrime durante l’udienza. Il 19enne si è sempre detto innocente.

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