Non ci sarà una interruzione della campagna elettorale a Trapani per scegliere il sindaco e, a meno che non arrivi un provvedimento del Ministero che ferma tutto per gravi rischi di infiltrazione, fra 20 giorni Trapani sceglierà il suo nuovo sindaco.
E’ una decisione che lascia sorpresi ma non troppo quella maturata fra i candidati inquisiti per vari motivi e in diverse circostanze. Fazio e D’Alì, uno ai domiciliari per la vicenda Morace l’altro all’obbligo di soggiorno per presunta pericolosità sociale nonostante l’assoluzione.
Non ci sarà alcuna sospensione perché, contrariamente a quanto scritto da tanti, l’eventuale sospensione delle elezioni non dipende in nessun caso dalla Regione per queste tipologie di ‘incidenti’ pre elettorali. Solo il Ministero dell’interno su proposta del prefetto può fermare tutto per pericolo di inquinamento criminale. Può ma non deve e probabilmente non lo farà visto che tutto questo conferisce un grande vantaggio al candidato Pd Pietro Savona, che fino all’esplosione degli scandali era considerano il terzo incomodo con non troppe possibilità di successo fra Fazio e D’Alì gli ex amici al confronto diretto.
Ma lo scandalo Morace non riguarda solo Trapani e fa tremare il mondo politico italiano da Palermo a Roma. le conseguenze sull’ultimo scampolo di legislatura regionale ci saranno. Difficile al momento capire quali e anche il governatore Crocetta ci sta pensando anche se, probabilmente, qualsiasi decisione sarà rinviata ad un momento successo al suo interrogatorio visto che per Crocetta non c’è stato un avviso di garanzia ma un invito a comparire per i cinquemila euro di contributo di Morace alla sua campagna elettorale come movimento Riparte Sicilia, contributo mediato dal suo fedelissimo e presidente dell’Ars Massimo Finocchiaro già al entro di varie polemiche per feste e aperitivi di finanziamento del movimento.
Insomma questa inchiesta di sorprese potrebbe riservarne ancora tante quantomeno sul fronte politico che non potrà restare inerte a fronte di tutto questo
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