Tutti i controllori in pensione. E così i mezzi dell’Azienda siciliana trasporti sono diventati il paradiso dei cosiddetti “portoghesi”: nessuno verifica su chi acquista il biglietto per viaggiare. E in ogni caso nessuno potrebbe fare una multa: non è previsto.

È un’altra delle anomalie emerse sulla partecipata regionale durante le audizioni condotte nei giorni scorsi dalla commissione Bilancio e resa nota oggi dal Giornale di Sicilia.

L’Ast era finita da tempo al centro delle polemiche per una inchiesta che ha coinvolto la metà dei dipendenti di Palermo: gli autisti, lamentando il ritardo nel pagamento degli stipendi, trattenevano parte dell’incasso quotidiano provocando così un buco nei conti, poi risanato.

Ora scoppia l’emergenza controllori: “In un paio di anni – ha detto il direttore generale Ugo Fiduccia – tutti i
controllori sono andati in pensione. Non c’è più nessuno che fa le verifiche a bordo. E siamo al corrente del fatto che gli incassi, soprattutto su alcune tratte, sono diminuiti. Dunque c’è evidentemente chi non paga il biglietto o chi lo paga per una tratta minore e poi fa invece un tragitto più lungo e più costoso”.

Fiduccia ha chiesto “nuove assunzioni o progressioni di carriera, visto che la figura del controllore è superiore a
quella degli autisti nella scala organizzativa interna”.