Trovati nuovi resti di corpi nella ‘fosse’ di Roccamena nel palermitano. Salgono a 14 i corpi trovati nel cimitero di mafia in contrada Casalotto.
Tra i resti anche quelli di due ragazzini di 12 e 14 anni che in un primo momento avevano fatto pensare a Salvatore Colletta e Mariano Farina, i due ragazzini scomparsi da Casteldaccia nel 1992.
La pista mafiosa non è mai stata accantonata ma i resti finora trovati risalgono almeno a 40 anni fa, alcuni all’inizio del secolo scorso.
I pm della Procura di Palermo nei mesi scorsi avevano mandato, oltre ai frammenti ossei, anche i denti trovati nell’anfratto per comparare il dna con quello prelevato dai familiari di gente scomparsa in quella zona tra venti e trent’anni fa.
Il primo tentativo è andato a vuoto e adesso si sta ripetendo l’operazione facendo il raffronto con molte più persone e non escludendo nessuna pista.
A ottobre furono trovati i resti di sette corpi, in quello che ha tutta l’aria di essere un cimitero di mafia dove potrebbero essere state “fatte sparire” altre persone.
Proseguendo gli scavi, disposti dai pm Siro De Flammineis e Sergio Demontis che indagano sulla vicenda, ne furono trovati altri cinque. Sono tanti gli scomparsi in quella zona e nei dintorni del mandamento negli anni Settanta e Ottanta.
Risposte sulla collocazione temporale dei decessi potranno arrivare anche dall’analisi dei bossoli. Sono quelli tipici dei fucili da caccia.
Nella zona nel 1981 è scomparso Giuseppe Branda, di Roccamena, mai più ritrovato. La sua morte presunta è stata dichiarata nel 1990. Branda, che lavorava alla costruzione della diga Garcia, era sospettato di far parte di una banda di ladri di bestiame.
Venne fermato mentre era in auto con un altro operaio e sequestrato da un gruppo di persone vestite da carabinieri. Ma di lui non si sono più avute notizie. Gli inquirenti cercheranno di capire se tra i corpi ritrovati c’è anche il suo. Tra i resti ritrovati anche una scarpa femminile rossa. L’unica donna sparita nella zona è Antonina Altamore, scomparsa nel nulla nel 1975.
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