La polizia di Stato ha denunciato M.G.S, 31enne palermitano accusato di truffe aggravate ai danni di donne anziane.  Tra l’8 e il 9 Gennaio di questo anno ha truffato alcuni anziani con la tecnica del finto poliziotto o carabinieri.

La vittima veniva contattata telefonicamente da un interlocutore sconosciuto che, fingendosi in alcuni casi anche appartenente alle forze dell’ordine, la induceva a credere che un proprio familiari fosse rimasto coinvolto in un incidente stradale.  Servivano  soldi per evitare il carcere. In casa si presentava una persone che portava via gioielli e denaro consegnati dalla vittima.

Il valore della refurtiva, raccolta nelle tre truffe, oggetto d’indagine, è di 9000 euro in contanti, oltre a vari oggetti preziosi il cui valore è, ancora, da quantificare.

L’indagine ha preso l’avvio a seguito di una prima denuncia formalizzata l’8 gennaio, cui ne sarebbero susseguite delle altre, tutte riferibili  ad analoghe truffe.

Gli Agenti della Squadra Mobile, individuato il modus operandi comune ai singoli episodi, hanno avviato un’attività di ricerca, che ha permesso di individuare l’autore delle truffe denunciate.

Le testimonianze raccolte, l’analisi delle immagini degli impianti di videosorveglianza della città e le ulteriori attività di indagini svolte, hanno permesso di far luce su quanto avvenuto in danno delle anziane donne, permettendo di raccogliere un grave quadro indiziario a carico dell’arrestato.

L’uomo, pertanto, è stato sottoposto a perquisizione domiciliare che ha dato esito positivo:  in cucina, e precisamente nel freezer, aveva occultato, tra gli alimenti congelati, due involucri avvolti con cellophane trasparente nei quali erano custoditi numerosi monili in oro, oggetti che lo stesso dichiarava essere il provento di tre truffe  perpetrate nei giorni scorsi.

Si rappresenta che la responsabilità penale delle condotte elencate a carico dell’odierno indagato sarà definita solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

La Polizia di Stato ricorda che la prima forma di tutela per reati di questo genere sia quella della prevenzione, fondata sull’alta soglia di attenzione che deve essere mantenuta in tutti i possibili casi di truffa.

Si ritiene opportuno rammentare come sia fondamentale non aprire mai la porta a sconosciuti che non siano in grado di identificarsi compiutamente, anche se indossano un’uniforme o assumano l’aspetto di distinti professionisti.

Prima di aprire la porta di casa è necessario ricevere concrete rassicurazioni, ricordando che nessun operatore delle Forze dell’Ordine o di altre pubbliche amministrazioni è autorizzato ad acquisire denaro contante o altri beni direttamente dal cittadino. Inoltre in caso di telefonate dal contenuto allarmante come nei casi descritti si invita sempre a contattare prima i numeri di emergenza delle forze dell’ordine per riscontro e chiamare sempre i propri familiari avvertendoli di quanto avviene.