Ancora tanti dubbi sull’incidente in viale Regione Siciliana che ieri, nella notte tra il 1 e il 2 settembre, è costato la vita ad Antonio Mazzola, 27 anni, e Domenico Schiavo, 24.  Mentre gli inquirenti indagano sulla dinamica, non ancora del tutto chiara, parenti e amici di Mazzola hanno salutato il 27enne, giovane sommelier professionista, tra lacrime ed incredulità.

L’ultimo saluto

“La vita è fragile e per questo bisogna preservarla come il bene più prezioso. Il dolore è immenso per chi rimane, ma dobbiamo pensare che Antonio continuerà a vivere nei cuori dei genitori e di chi gli ha voluto bene”. Con queste parole padre Carmelo Iabichella ha manifestato il suo cordoglio con parole consolatorie. La chiesa di Santa Maria di Gesù gremita di persone e avvolta dal dolore ha portato l’ultimo saluto accompagnando il giovane nel suo ultimo viaggio.

Mentre domani, 4 settembre, si celebrerà la funzione funebre di Domenico Schiavo alle 10 presso la chiesa San Sergio I papa in via Pecori Giraldi.

Chi erano le due vittime

Antonio Mazzola lavorava nella ristorazione come sommelier professionista in un noto ristorante del centro storico di Palermo e a San Nicola l’Arena, ma la sua vita non era solo lavoro: amava viaggiare, scoprire nuovi luoghi e coltivava una grande passione per i motori. Sui suoi profili raccontava queste esperienze attraverso scatti e parole semplici, frammenti di quotidianità.

Proprio lì restano gli auguri di compleanno degli amici, che ieri, lunedì 1 settembre, avevano festeggiato con lui i 27 anni, condividendo foto e messaggi pieni d’affetto. Poi il tragico incidente sotto il ponte di via Belgio nel quale ha perso la vita anche Domenico Schiavo, 24 anni. Il giovane lavorava in una agenzia di scommesse allo Sperone.

Giovane pieno di vita, appassionato di calcio e di palestra. Grande tifoso dell’Inter e simpatizzante del club rosanero, Domenico non perdeva occasione per seguire la sua squadra del cuore volando a Milano. Dopo gli studi alla scuola media Franchetti di viale Amedeo D’Aosta, nel quartiere Romagnolo, aveva scelto di lavorare al punto Snai di via Ferrari Orsi gestito dalla famiglia. Aveva il cuore impegnato, come testimoniano i diversi scatti pubblicati sui social.  Adesso però è calato il silenzio.