Il rapporto tra padre e figli, un rapporto ancestrale che sa di mito è A Number di Caryl Churchill, nella traduzione italiana di Monica Capuani, regia Luca Mazzone, interpreti Giuseppe Pestillo e Massimo Rigo, seconda produzione del Teatro Libero per la cinquantesima stagione, che debutta giovedì 25 gennaio, con repliche fino a sabato 27, alle 21.15 (in replica mattutina per il percorso per le scuole fino al 3 febbraio).

Considerata tra le più grandi autrici contemporanee, la britannica Caryl Churchill nel testo di A Number affronta il tema della clonazione umana mantenendo il carattere più rappresentativo della sua produzione: una narrazione frammentaria e a tratti surrealistica.

Cosa succede se un padre, dopo la tragica morte della compagna, madre di suo figlio, si ritrova da solo con il proprio ragazzo? Cosa succede se questo padre è più attento ai propri così grandi da tenerlo lontano dalla propria compagna e dal proprio figlio? Cosa succede se questo padre, nella società contemporanea, dove la perfezione e l’adeguatezza sono diventati i nuovi dogmi da onorare, vuole avere una nuova possibilità per essere un “bravo” padre?

Churchill si interroga sul tema della replicabilità, sul fatto che l’uomo, oggi, con l’avanzamento vertiginoso del progresso scientifico, può sostituirsi a Dio, e creare tutti a sua immagine e somiglianza, tutti i suoi figli così come li vuole, fatti con lo stesso materiale grezzo di base, perfetti, carini. Uno spettacolo che riflette sul valore della vita umana nella sua unicità, nella irripetibilità di ciascun uomo. Un’indagine che oltrepassa limiti temporali e spaziali, ecco cosa è A Number: il rapporto tra padre e figlio nella sua dimensione più precipua del mito, quello fatto di legami ancestrali, non detti ontologici che sottendono, nella relazione stessa, l’elemento dell’unicità e della natura, in una contrapposizione al nutrimento e al contesto, qui alla scienza.

Natura e Scienza divengono, dunque, poli di una nuova contrapposizione che vede Salter, un padre, e Bernard, un figlio, giocare una danza tra la vita e la morte, tra l’amore e l’odio, tra la natura, appunto, e la scienza. Il figlio diventa testimone di un fallimento, quello del padre, cui si vuole porre rimedio dando un’altra chance, un’altra mano in un gioco dove si ricomincia, perché si può replicare, forse all’infinito.

A NUMBER

25, 26 e 27 gennaio ore 21.15

(Per le scuole: 22, 23, 24, 29, 30 e 31 gennaio e dal primo al 3 febbraio alle 11.30)

di Caryl Churchill

traduzione italiana Monica Capuani

progetto e regia Luca Mazzone

con Giuseppe Pestillo e Massimo Rigo

costumi Lia Chiappara

disegno luci Mario Villano

produzione

Teatro Libero Palermo

Centro di produzione teatrale

Informazioni e prenotazioni al numero 091.6174040. Biglietti: intero 16 euro, carte sconto (solo per le prime) 14 euro e ridotto under 25 e operatori teatrali 11 euro.