La corte d’appello di Palermo, ribaltando la sentenza di primo grado, ha assolto l’ex direttore generale dell’istituto di credito Banca Nuova, Francesco Maiolini, dall’accusa di usura bancaria, perché “il fatto non costituisce reato”.

In primo grado, Maiolini – assistito dagli avvocati Lillo Fiorello e Donatella Daniele – aveva avuto otto mesi. Secondo l’accusa, il banchiere non avrebbe impedito, pur avendo l’obbligo giuridico di farlo, che fossero pretesi e applicati interessi usurai sulla ‘commissione di scoperto’. In particolare, sarebbe stato sforato il tasso soglia legale di interessi applicabile. Il tasso viene valutato trimestralmente.

Furono gli stessi titolari dei conti correnti a denunciare la banca per fatti commessi tra il 2009 e il 2010. Nel caso Maiolini fu coinvolto anche l’ex procuratore di Palermo, Francesco Messineo. Il magistrato venne indagato con l’accusa di aver rivelato a Maiolini l’esistenza dell’inchiesta aperta a suo carico dalla procura di Palermo.

Accusato di violazione del segreto istruttorio a Caltanissetta, la sua posizione fu poi archiviata su richiesta degli stessi pm.

L’ex procuratore si è sempre difeso riferendo di avere detto a Maiolini cose di cui questi era già a conoscenza. Archiviato anche il procedimento di trasferimento per incompatibilità ambientale che il Csm aprì contestualmente all’indagine nissena.