Via alla somministrazione dei vaccini negli studi dei medici di base o di famiglia. Chiusa l’ipotesi di accordo a livello nazionale sono 12 le regioni che sono partite con la nuva campagna. Ogni territorio va per se e spesso,s procede in ordine sparso ma c’è un via libera per oltre metà del territorio nazionale ma non in Sicilia.
Non tutte le Regioni sono ancora partite con la vaccinazione anti-Covid negli studi dei medici di famiglia, o nelle asl se questi ultimi non sono adeguati, sulla base di accordi territoriali. Dopo il protocollo nazionale siglato nelle scorse settimane, e che rappresenta la cornice generale per la partecipazione dei medici di base alla campagna vaccinale, solo 12 Regioni hanno infatti attivato ad oggi i necessari accordi territoriali. Si tratta, secondo una rilevazione della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), di Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle D’Aosta, Lazio, Puglia e Provincia autonoma di Trento, ma non tutte sono già partite operativamente.
Per il segretario Fimmg Silvestro Scotti, “le Regioni stanno andando in ordine sparso rispetto alle categorie da vaccinare, e ciò sulla base dei vaccini che sono disponibili”. Così, afferma, “in alcune Regioni con l’arrivo del vaccino AstraZeneca si stanno iniziando a vaccinare insegnanti e Forze dell’Ordine, mentre in altre no. In Emilia Romagna, ad esempio, i medici stanno iniziando a ricevere proprio AstraZeneca e si vaccinano gli insegnanti, mentre in Piemonte e Toscana hanno avuto dosi di Pfizer e Moderna e si procede con gli over-80”. Nel momento in cui “avremo dosi a sufficienza – sottolinea – decideremo noi quali soggetti vaccinare e partiremo dai soggetti fragili”.
In Sicilia non c’è ancora ne l’accordo ne il piano e sopattutto ai medici di bae mancano perfino le informazioni essenzali. È la Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-FISMU che ha scritto all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, chiedendo un piano, condiviso, di vaccinazione di massa, ora assente. I medici denunciano inoltre l’assenza d’informazioni ufficiali ai medici di medicina generale e di dialogo con gli operatori in prima linea sulla campagna in corso. In particolare, Rosalba Muratori, presidente regionale Fismu Sicilia chiede che “si definiscano i criteri di selezione dei soggetti prioritariamente da vaccinare, ma soprattutto modalità e logistica dell’effettuazione della campagna con l’indiscutibile coinvolgimento dell’area della medicina generale (previa vaccinazione per personale tutto), braccio operativo sul territorio e non ultima ruota del carro, come è avvenuto fino a oggi”.