Giuseppe Simone, medico del paese di Montalbano Elicona, è andato in pensione lo scorso 31 ottobre e i 1.200 abitanti da quasi un mese sono senza medico. Il sindaco Filippo Taranto ha scritto per diverse volte a tutti. Al presidente della Regione, all’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza ai dirigenti dell’Asp di Messina e dell’assessorato regionale, e al prefetto Cosima Di Stani. Ma ancora nonostante le note il medico non è arrivato. “Vivere in un piccolo borgo, – ha scritto il sindaco – come Montalbano Elicona, è oggi un atto di coraggio: si vive a misura d’uomo ma di contro sono tantissimi i disagi da affrontare legati alla marginalità dei servizi pubblici e soprattutto dei servizi sanitari che si manifestano in tutta la loro complessità e difficoltà, ancora più di sempre ‘oggi’, in cui già dal 31 ottobre, Giuseppe Simone, ‘classico e insostituibile Medico di Paese’ che per oltre 40 anni ha rappresentato la principale e unica figura sanitaria attiva, ininterrottamente, su tutto il territorio comunale (centro e Frazioni), è andato in pensione; pertanto, oltre 1.200 pazienti, dal primo novembre sono rimasti senza l’assistenza sanitaria del medico di famiglia, venendo così a mancare quell’imprescindibile diritto della tutela della salute e della cura che a tale figura sanitaria è strettamente legata, soprattutto, ribadisco e sottolineo, in un piccolo paese di Montagna”.
Gli assistiti per lo più anziani
La maggior parte degli assistiti è composta da soggetti anziani, alcuni dei quali vivono da soli e non hanno pertanto la possibilità di recarsi presso l’ambulatorio di uno dei 7 medici operanti nell’ambito territoriale del distretto n.3, le cui strutture sono allocate in centri distanti decine di chilometri dal luogo di residenza, sia per l’impossibilità di essere accompagnati dai propri familiari, sia per l’assenza di collegamenti con i mezzi pubblici.
La configurazione del territorio
Come a tutti noto, Montalbano Elicona è un paese di montagna che sorge ad oltre 900 metri sul livello dal mare, dove durante i mesi invernali la neve rende spesso impossibile, per lunghi periodi, la percorrenza delle strade di collegamento con i paesi limitrofi e con i più vicini presidi ospedalieri che distano comunque oltre 40 km; inoltre un’ambulanza medicalizzata del 118 per raggiungere il centro montano impiega mediamente almeno 40 minuti e altrettanto per raggiungere il nosocomio più vicino e spesso il ritardato trattamento di un evento acuto (edema polmonare, shock anafilattico, crisi comiziali, eventi ischemia e traumatici etc,) che solo l’azione imminente di un sanitario può affrontare e contrastare, può comportare l’exitus del paziente.
Il diritto della tutela della salute, della cura e della continuità assistenziale
Nell’ambito territoriale n.3 del distretto di Barcellona Pozzo di Gotto, in cui ricade anche il territorio di Montalbano Elicona, operano 7 medici che di fatto hanno acquisito un numero elevato di assistiti, anche tutti i pazienti rimasti privi dell’assistenza del dottor Simone. Tutto questo, di fatto, non permetterebbe la nomina di un medico supplente poiché ne annullerebbe i presupposti giuridici e amministrativi, ledendo gli interessi degli stessi sanitari. Ma c’è una diversa scuola di pensiero analizzando la fattispecie della situazione di Montalbano Elicona secondo cui non ci sarebbe alcuna illegittimità per diverse motivazioni: ad ogni assistito non viene assolutamente preclusa la libertà di poter scegliere liberamente e in piena consapevolezza uno dei 7 medici operanti nell’ambito territoriale n.3 del distretto di Barcellona e pertanto nessun sanitario potrà lamentarne un danno dei propri interessi; la nomina risponde inoltre al diritto della tutela della salute e della continuità assistenziale, soprattutto nel difficile periodo che si sta vivendo a causa della persistenza della pandemia e del delinearsi di una quarta ondata di contagi da sars cov-2, per contrastare la quale si rende necessaria una intensa campagna promozionale per la vaccinazione anti-Covid nella rimanenza della popolazione vaccinabile (circa il 25%) e nel contempo procedere con la somministrazione della terza dose del siero nei soggetti over 70 e 80 che nell’ambito del territorio di Montalbano, nei mesi trascorsi, è stata completata proprio dal dottor Simone con la somministrazione complessiva di oltre 900 dosi e per la quale solo la presenza di un sanitario operante sul territorio può assicurare, garantendone una capillarizzazione anche mediante le somministrazioni domiciliari; le medesime considerazioni valgono per la somministrazione del vaccino anti-influenzale con molti soggetti anziani che rischiano, per le problematiche connesse alla comunità del messinese, di non potersi avvalere.
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