Emendamenti anche da pezzi della maggioranza per le variazioni di bialncio all’Ars. a spiegarne il motivo una conferenza stampa dell’Udc. Sul tavolo a fare il punto c’erano Vincenzo Figuccia, commissario metropolitano dell’Udc di Palermo, Eleonora Lo Curto capogruppo all’Ars dell’Udc, Maurizio Grosso segretario generale del Sifus ed Ernesto Abate segretario regionale Sifus-settore Consorzi di bonifica.
Apre i lavori Figuccia: “abbiamo voluto rappresentare l’azione che il gruppo parlamentare Udc sta portando avanti rispetto alla variazione di bilancio in corso di approvazione. Circa un centinaio di emendamenti sono stati presentati in commissione bilancio e di questi, oltre il 50% dalla coalizione di maggioranza, mentre arriva il parere contrario al testo della V e della VI commissione.
Abbiamo riscontrato – prosegue il parlamentare – come i 20 milioni di euro sui disabili gravi non siano disponibili, un fatto gravissimo che rappresentiamo al Presidente della Regione certi che si sta già lavorando per recuperare queste somme. La vivacità del nostro lavoro è ben raffigurata dagli emendamenti che abbiamo presentato.
Sul Fondo delle autonomie abbiamo emendato l’articolato, chiedendo un sacrificio di buon senso alla Regione a supporto dei 55 comuni tra pre-dissestati e dissestati, sui quali non possono gravare gli interessi derivanti dall’accesso al fondo.
Abbiamo anche recuperato alcune somme: Brass Group, Associazione Nicholas Green, Istituto per l’incremento ippico, Eurispes, tutte risorse che possono essere destinate a intere categorie e padri di famiglia come i dipendenti delle Ipab presenti in quest’assise. Un emendamento in particolare apposto all’articolo 3 comma 3, riguarda l’impegno di un capitolo di spesa la cui dotazione finanziaria ammonta a 44 milioni di euro, per l’utilizzo in economia diretta del personale del Corpo forestale, nonché di quello dei Consorzi di bonifica e dell’Esa.
Intestarsi iniziative a tutela di diritti lesi per dare uno slancio nuovo – conclude – è prioritario e credo sia possibile ispirandosi al modello del regime fiscale della Catalogna”. Subito dopo interviene Maurizio Grosso: “la possibilità che ci viene data di intervenire su un tema portante ci ha consentito di verificare un’inversione di tendenza a metà. Così com’è la norma, il 30% andrebbe alle imprese e solo il 70% al territorio. La messa in sicurezza, nella morsa dei tempi di approvazione del testo, infatti, è supportata solo parzialmente dalle risorse. L’emendamento che abbiamo elaborato – prosegue il segretario generale del Sifus – intende impegnare le risorse in economia diretta di categorie che hanno un contratto di lavoro idraulico-forestale e che pertanto hanno tutte le caratteristiche per realizzare tutte quelle opere atte a tutelare la popolazione. Segue l’intervento di Ernesto Abate: “non è accettabile – dice – che nel 2018 si percepisca come un costo il lavoro strategico svolto dai Consorzi di bonifica che resta insostituibile per fronteggiare e prevenire le catastrofi naturali generate dai cambiamenti climatici. Noi abbiamo la possibilità di invertire la rotta rispetto alle problematiche legate al dissesto. I 44 milioni sono un inizio ma non sono sufficienti.; smottamenti ed esondazioni vanno prevenuti attraverso una riforma dei consorzi che sono nati con lo spirito di garantire la salvaguardia del territorio”.
Infine Eleonora Lo Curto: “la nostra determinazione per portare in tempi celeri la variazione di bilancio all’esame delle commissioni, si è scontrata con uno sdegnoso populismo che privo di ogni responsabilità, non sembrava affatto interessato a garantire il pagamento degli stipendi a migliaia di soggetti. La politica che ci appartiene si schiera al fianco di tutte le categorie fragili e per questo lo spirito dei nostri emendamenti, si fonda sulla priorità di intercettare diritti e bisogni di intere categorie che non sono zavorre, ma risorse preziose per il territorio.
Ecco il perché della nostra attenzione alle maestranze dell’Esa, piuttosto che alle professionalità dei Consorzi di bonifica e non ultimo, ai forestali. La nostra mission – conclude – è quella di difendere le prerogative della nostra insularità dalla quale determineremo le soluzioni di compensazione degli svantaggi che tutti noi siciliani a qualsiasi livello e titolo, paghiamo”
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