Solo dieci dipendenti per gestire gli appalti regionali da centinaia di milioni di euro. È quanto emerso in Aula all’Assemblea Regionale Siciliana in risposta a un’interrogazione del deputato del Movimento 5 Stelle, Adriano Varrica, che denuncia l’inerzia del Governo Schifani nel rafforzare la Centrale unica di committenza (CUC), organismo cruciale per garantire trasparenza e legalità nelle gare pubbliche.

“Strategica ma con le armi spuntate”, così Varrica definisce la CUC siciliana, evidenziando il paradosso numerico: “In Calabria, dove la popolazione è un terzo rispetto alla Sicilia, la stessa struttura conta su 45 dipendenti. Da noi solo dieci. È una situazione intollerabile e potenzialmente pericolosa”.

Allarme corruzione e stallo amministrativo

La CUC, che dovrebbe centralizzare gli acquisti di beni e servizi per l’amministrazione regionale, resta sottodimensionata malgrado un richiamo esplicito dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), che ne ha sollecitato il potenziamento.

“Centralizzare le gare – spiega Varrica – significa ridurre drasticamente il rischio di manovre opache, soprattutto in settori delicati come la sanità, dove le singole ASP spesso gestiscono direttamente gli appalti, con margini di discrezionalità molto ampi”.

Il deputato pentastellato punta il dito contro un sistema burocratico che ostacola i trasferimenti di personale tra dipartimenti, bloccando di fatto ogni tentativo di rafforzamento della struttura.

“Abbiamo anche fornito uno strumento normativo per intervenire – ricorda Varrica – ma la norma resta lettera morta, perché per trasferire un dipendente serve il nulla osta del dipartimento di provenienza, che raramente viene concesso”.

“Più attenzione al Cerimoniale che alla trasparenza”

Il confronto tra ciò che è stato fatto per la CUC e ciò che invece si è fatto per altre strutture ha un sapore amaro. “A quanto pare – incalza Varrica – il presidente Schifani è più preoccupato per l’Ufficio del Cerimoniale che per il rafforzamento di un organismo strategico contro la corruzione. Quell’ufficio, infatti, è stato recentemente potenziato, con apposite norme approvate a colpi di maggioranza dal centrodestra”.

Un’accusa che assume i toni di una denuncia politica ben precisa: “La trasparenza e l’efficienza della pubblica amministrazione sembrano non essere una priorità per questo Governo, che preferisce investire risorse in apparati simbolici piuttosto che in strutture operative fondamentali”.

Varrica chiude con un appello al buon senso istituzionale: “Se davvero si vuole combattere la corruzione e rendere efficiente la spesa pubblica, si cominci dal rafforzare chi ha il compito di vigilare sugli appalti. Altrimenti, ogni discorso su legalità e trasparenza resta solo retorica”.