Si torna a parlare di autonomia differenziata e la Regione Siciliana è pronta a fare le barricate rispetto alle posizioni assunte dai governi regionali del nord. Oggi è stata convocata la conferenza delle Regioni a cui partecipa anche la Sicilia. Si tratta in buona sostanza del trasferimento della piena potestà di alcune materie direttamente dallo Stato alle Regioni. L’idea è quella di chiedere l’attribuzione di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” siglando apposite intese con lo Stato. Il governo Schifani non è preconcettualmente contrario ma prima chiede che vengano allineati livelli di assistenza e non solo rispetto alle regioni del nord.

La delega del presidente della Regione

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha delegato il vicepresidente Luca Sammartino a partecipare oggi alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, con il ministro Roberto Calderoli, in cui sarà affrontato anche l’esame della bozza del disegno di legge sull’autonomia differenziata.

Prima recuperare il gap

“Siamo pronti ad ascoltare, dialogare, parlare – dice Sammartino – ma la Sicilia e il Sud devono recuperare il gap e i livelli di assistenza e poi discuteremo di autonomia differenziata. Vogliamo capire, approfondire e quindi rivendicare quanto spetta alla nostra Regione. La nostra posizione è prima di tutto quella di tutelare gli interessi della Sicilia e comprendere a fondo cosa porta alla Sicilia l’autonomia differenziata”.

L’Ars si è espressa nel 2019

Da evidenziare che nel 2019 già l’Ars si era espressa sul tema approvando all’unanimità un ordine del giorno in materia. L’assemblea regionale ha sostanzialmente impegnato il governo regionale a fare in modo che il processo di regionalismo differenziato, avviato da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, avvenga nel rispetto dei criteri di perequazione fra le regioni e all’interno degli indirizzi costituzionali. Il parlamento regionale ha chiesto inoltre di difendere le prerogative dello statuto siciliano nei rapporti con lo Stato. Inoltre si è impegnato sempre il governo regionale nell’attivazione di tutti gli interventi necessari a ridurre il gap, soprattutto infrastrutturale, fra la Sicilia e in generale il Mezzogiorno nei confronti del Nord.

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