Un vero e proprio vertice di maggioranza tenuto in segreto o quantomeno in maniera riservata e senza che alcuno facesse trapelare l’esistenza dell’incontro e gli argomenti, almeno fino ad ora. Si è tenuto a Palermo lo scorso 4 marzo ed al centro della riunione c’erano le elezioni amministrative che coinvolgeranno 37 comuni siciliani, ma anche la formazione delle liste per le elezioni europee e una serie di argomenti caldi che riguardano l’amministrazione della Regione.

Chi c’era al tavolo del centrodestra

Al tavolo del centrodestra c’erano i rappresentati e segretari o coordinatori di tutti i partiti della coalizione che regge la maggioranza Schifani alla Regione. C’era Marcello Caruso per Forza Italia, Salvo Pogliese per Fratelli d’Italia, gli ex presidenti della Regione Raffaele Lombardo e Totò Cuffaro rispettivamente per MpA e Dc Nuova, Massimo Dell’Utri per Noi Moderati, Luca Sammartino per la Lega e naturalmente il governatore Renato Schifani.

L’amministrazione prima di tutto

Proprio il Presidente della Regione ha voluto che al centro ci fossero, prima di tutto, i temi dell’amministrazione a partire dall’allarme siccità. Gli scarsi approvvigionamenti idrici preoccupano l’amministrazione e bisogna cercare ogni contromisura possibile. Un tema che deve esser al centro di ogni attività e di ogni riunione.

Le questioni politiche, sottogoverni e nomine solo dopo le Europee

Ma in un vertice di maggioranza non possono mancare le questioni politiche specialmente in un momento pre elettorale come quello attuale. E il grande tema è stato quello delle nomine e dei posti di sottogoverno. Scelte rinviate a giungo. Solo dopo le elezioni si decideranno le assegnazioni dei posti ancora da coprire così come non è chiusa neanche la partita dei manager della sanità. Gli attuali nominati resteranno commissari fino all’estate poi si deciderà se confermare nomi e ruoli.

Per i posti di sottogoverno, più in generale, sarà importante il risultato elettorale che permetterà di “pesare” i singoli partiti nell’ambito della coalizione

Le elezioni amministrative

Liberi tutti, invece, per le amministrative. Non c’è un coordinamento come avvenuto in passato, per spartire le candidature. Così ogni singolo comune agirà per se nelle scelte die candidati sindaci e dei candidati ai consigli comunali. Una scelta che mostra pro me contro: da una parte il rispetto dei territori dall’altra il rischio di spaccature locali.

Due esempi si rischio spaccatura sono Mazara del Vallo nel Trapanese e Bagheria nel Palermitano. In quest’ultimo comune c’è un sindaco uscente come Filippo Tripoli, già vicino al centro della coalizione ma eletto con Italia Viva a fronte di un centrodestra che vorrebbe puntare invece su un ex sindaco come Pino Fricano e un partito, come la Dc Nuova di Cuffaro, che potrebbe gettare nella mischia il nome di una donna forse per spaiare

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