Doveva essere un’area da destinare ad attività ludico-ricreative per bambini e famiglie. Ad oggi però è solo una striscia d’asfalto. Scoppia la polemica sulla zona pedonale di via Ingrassia, parallela di via Archirafi, a Palermo. Luogo nel quale, questa mattina, una delegazione di commercianti e genitori della limitrofa scuola elementare si sono riuniti per manifestare il loro dissenso rispetto a questa chiusura al traffico. Uno stop alla circolazione comunque parziale visto che, in seguito ad alcune modifiche al progetto originale, è stata prevista una corsia d’ingresso laterale al fine di poter consentire l’accesso dei mezzi.
La rabbia dei commercianti
Sul progetto, i promotori avevano lanciato anche l’idea di una raccolta fondi per finanziare le opere accessorie di riqualificazione urbana. Ad oggi però tutto risulta fermo. “Questo non è un progetto – commenta Giuseppe Ventimiglia, commerciante della zona – Se mi fai una chiusura e poi fai scendere le auto, questa non è nemmeno un’area pedonale. Sono dell’idea che o si toglie completamente questa chiusura oppure la si limita alla carreggiata della scuola”. Sono tanti i residenti e i commercianti che ritengono che la chiusura totale di via Ingrassia sia eccessiva. “Quest’area pedonale è inutile – dichiara Giovanni Sparacio, barista della zona -. Le nostre attività stanno subendo i primi danni. Le cose stanno andando male”. Un progetto nel quale gli operatori economici non si sentono coinvolti. “Non si può fermare più nessuno. Noi abbiamo sempre detto no a questo progetto. I bambini hanno uno spazio immenso all’interno del plesso per stare in comune”.
C’è chi poi ha un’attività commerciale nelle aree attorno a via Ingrassia. Zone che, soprattutto nelle ore di punta e con il passaggio di mezzi pesanti, subiscono il peso del traffico. “Le macchine non possono passare dalla mia officina – evidenzia Marcello Tumminello – . Mi ritrovo mezzi davanti al negozio e non posso lavorare. Noi abbiamo un problema evidente di traffico. E’ una cosa insostenibile. Siamo preoccupati, anche in vista del futuro progetto che riguarda la cittadella universitaria. Stante così le cose, la situazione non può che peggiorare”. Qualcuno, fra gli imprenditori, avanza anche delle soluzioni alternative. “Chiudendo la strada siamo al completo. Potrebbero mettere i paletti a scomparsa – propongono -, oppure predisporre un servizio di controllo con la polizia municipale. Sabato e domenica qui è un deserto. Così bloccano noi lavoratori.
Via Ingrassia: l’area pedonale della discordia
Il progetto risale alla vecchia amministrazione comunale ed interessa l’area immediatamente confinante con la scuola “Rita Borsellino”. Un’azione di progettazione partecipata figlia dell’impegno profuso dalle associazioni che fanno parte del progetto Sport Popolare in Spazio Pubblico sostenuto da Fondazione con il Sud. Progetto di cui ha parlato il presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico, il quale ha evidenziato i danni riportati dalle attività commerciali della zona. “Da una settimana è in vigore questa area pedonale che si pone fra due arterie principali come quella del lungomare e di corso dei Mille. Sicuramente parliamo di un progetto lodevole, ma è chiaro che registro un po’ di diffidenza. Diversi commercianti mi hanno fatto vedere i dati del loro fatturato. Se i dati saranno questi, rischiano di chiudere. Abbiamo cercato di allegerire la strozzatura, prevedendo una corsia di passaggio per le auto”.
Ed è proprio sul fronte della viabilità che, secondo Federico, qualcosa va fatto. “Bisogna rivedere alcune cose – sottolinea -. Prima di avviare questi progetti, doveva essere eliminato il tappo di via Antonio Ugo. Bisogna cercare di snellire il traffico. Si parla per il futuro di una cittadella comunale in via Archirafi. Anche in virtù di ciò, bisogna pensare al tema in questione. I commercianti e i residenti sono stati poco coinvolti nel progetto. E con riguardo alla riqualificazione urbana, ci sono cumuli di spazzatura, con postazioni in uno stato di degrado totale. Chiederò di costituire un tavolo tecnico con tutti i soggetti coinvolti nel progetto, insieme a residenti e commercianti”.
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