Il Consiglio Regionale dell’Urbanistica ha espresso parere favorevole al nuovo Piano regolatore generale di Bagheria. Ad annunciarlo è il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, che esprime soddisfazione per l’ulteriore importante passo avanti fatto per la completa applicazione dello strumento urbanistico.

“E’ una tappa fondamentale dell’intero e complesso iter verso l’auspicata e definitiva adozione dello strumento urbanistico” – spiega il sindaco Cinque – “ strumento dal quale dipende lo sviluppo del territorio, che si coordina con altri strumenti come il PUMS sarà il necessario viatico per far crescere questa città sotto tutti i punti di vista”.

Il Comune dovrà ora adottare, entro 30 giorni, con delibera consiliare, le eventuali controdeduzioni previste dal comma VI delll’articolo 4 della L.R. 71/78 in merito alle determinazioni dell’assessorato regionale. Qualora non si presentino controdeduzioni l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente procederà all’emanazione del decreto di approvazione dando per accettate le modifiche.

L’amministrazione comunale comunicherà anche tutte le prescrizioni apportate alla proposta di PRG da parte del CRU. Intanto si anticipa quella che è stata una battaglia di questa amministrazione relativa al quartiere Sant’Antonio, ex zona B, sarà destinata ad area pubblica, in quanto unico spazio a servizio dell’edificio ecclesiale che è leggibile nel disegno di impatto storico, pertanto da valorizzare conservandone la memoria.

Inoltre in corrispondenza dell’area di pertinenza di villa Angiò al posto del previsto parcheggio dovranno essere invece previste destinazioni d’uso atte a valorizzare l’area conservandone la memoria anche in questo caso.

“Era questa una delle battaglie portate avanti da questa amministrazione tanto che abbiamo presentato delle memorie in Consiglio regionale per chiedere la modifica delle previsioni di queste due aree, l’area della piazza e l’area parcheggio” – spiega il sindaco – Recentemente ero presente ad una riunione del Consiglio pastorale della chiesa di Sant’Antonio dove si è appunto discusso anche di questa che è un’esigenza della Chiesa ma anche della comunità di residenti del quartiere”.