La tragedia sfiorata in via Maqueda a Palermo, dove venerdì scorso dalla Chiesa di Santa Ninfa si sono staccati dei calcinacci che hanno ferito una turista, ha acceso i riflettori sulla condizione di degrado della storica strada palermitana

Uno scrigno del barocco palermitano

Via Maqueda – coi suoi cinque secoli di storia – era ed è  uno scrigno prezioso del barocco palermitano. Il cantiere appena aperto per mettere in sicurezza Santa Ninfa non è sufficiente però a garantire incolumità dei passanti e tutela del patrimonio artistico.

Maqueda e rischi, il report della Protezione civile

Degrado e incuria la fanno da padrone. E il crollo annunciato della settimana scorsa è un campanello d’allarme a scoppio ritardato. Da mesi, infatti, La Protezione civile locale ha messo nero su bianco su un report le condizioni di degrado della zona.

Non solo Santa Ninfa, dunque. Sono tanti gli immobili di pregio di via Maqueda che rischiano di causare danni. Alcuni palazzi mostrano la loro fatiscenza già dal prospetto, altri sono degli scrigni vuoti, cantieri abbandonati in attesa di essere venduti e destinati a altro uso. Come il caso di Palazzo Costantino, divenuto – ironia della sorte – sede di una mostra sull’elogio degli scarti…..

Cantieri a macchia di leopardo ritraggono un centro storico destinato ai turisti ma non in grado di reggere la pressione antropica. E se si lavora a ritmo serrato per dare nuova dignità a Palazzo delle Aquile, sede del comune, altrettanto non si può dire per i palazzi storici che si specchiano sulla sede dell’amministrazione comunale.

Marciapiedi bloccati

E così, mentre si lavora a singhiozzo per dare lustro a quello storico asse stradale voluto cinque secoli fa dal Senato palermitano, c’è da riflettere sulle condizioni di sicurezza per la viabilità. Non c’è millimetro della strada che si sia sottratto al commercio e alla ristorazione. In caso di emergenza, i mezzi di soccorso dovrebbero fare il dribbling tra tavolini e bancarelle.