I tutori dell’ordine vivono nel disordine. Succede a Palermo, dove 170 vigili urbani con un’anzianita’ di servizio di quasi dieci anni, chiedono, invano, certezze sul loro futuro e, adesso vivono con l’incubo di dover affrontare la più cocente delle beffe: l’annullamento dei loro contratti.
Così mentre la questione arriva direttamente all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio Comunale con una interrogazione al Sindaco a firma del gruppo dei democratici e popolari sul percorso di stabilizzazione, La Corte dei Conti nei prossimi giorni si dovrà esprimere sulla validità dei contratti firmati nel 2009 a seguito di un bando di selezione per titoli, esami e soprattutto visite mediche a carico dell’amministrazione comunale.
Una situazione resa paradossale, oggi, a distanza di quasi dieci anni, dal fatto che per gli ispettori del Ministero dell’Economia e Finanza, che hanno trasmesso gli atti alla Corte dei Conti, il Comune di Palermo ha assunto nello stesso anno e nell’ambito di un finanziamento ad hoc di 55 milioni un numero di impiegati superiore al fabbisogno della propria pianta organica, dimenticando che proprio la Polizia Municipale era ampiamente sotto organico di quasi ottocento unità.
In sostanza rischiano l’annullamento dei contratti i vigili urbani, che sono pochi, perché sono troppi gli impiegati negli altri comparti.
Un classico paradosso all’italiana. Se la sentenza della Corte dei Conti attesa a breve dovesse abbattersi come una scure sul Comune di Palermo, la vicenda rischia di tradursi in una vera e propria mannaia su questi 170 agenti e sulla città, alla quale il corpo di polizia municipale già ridotto a 1300 unità avrebbe difficoltà a rendere i servizi minimi essenziali.
Di fronte a questa situazione complessa resta inspiegabilmente silenzioso il Sindaco, che ha affidato alle controdeduzioni presentate innanzi alla Corte dei Conti una difesa che, tuttavia, per il momento manca, almeno nelle dichiarazioni, di un cosiddetto piano B e addirittura anche un piano C, relativi rispettivamente al salvataggio dei posti di lavoro in caso di sentenza negativa dei magistrati contabili e al processo di stabilizzazione richiesto da Roma col decreto Madia e da una iniziativa in consiglio comunale che si appresta a divenire trasversale a tutte le forze politiche per garantire la sicurezza sulle strade della città.
In mezzo a questo bailame di voci, sentenze e interrogazioni restano loro: i vigili urbani che con grande senso di responsabilità stanno quotidianamente garantendo il servizio sulla strada, compreso quello indispensabile nelle celebrazioni dell’anniversario della Strage di Capaci.
Un segnale al Sindaco e all’Amministrazione Comunale nel segno del senso del dovere che continua ogni giorno con la domanda: a parte questi 170, stanno facendo tutti il proprio dovere?
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