Un pubblico numeroso e attento ha riempito ieri sera Villa Malfitano, a Palermo, in occasione della presentazione del libro “Antico presente. Viaggio nel sacro vivente” del Ministro della Cultura Alessandro Giuli.
Un evento che si è trasformato in un momento di riflessione collettiva sull’identità culturale italiana e sul significato attuale del sacro.
Una serata tra parole, mito e memoria
L’incontro, moderato dal giornalista e consigliere del Parco Archeologico del Colosseo Alberto Samonà, è stato organizzato in collaborazione con il “Festival Naxoslegge” e la “Fondazione Whitaker” e ha portato al centro del dibattito temi cari all’autore: la relazione profonda tra sacro, storia e identità.
Il libro di Giuli propone un “viaggio nel sacro vivente”, un percorso che attraversa l’Italia mitica e archeologica, toccando riti, paesaggi e simboli dell’antica Roma che ancora oggi parlano al presente. Non si tratta solo di un’opera storica, ma di un invito a riscoprire ciò che vibra ancora nei luoghi e nei gesti del nostro patrimonio spirituale e culturale.
A impreziosire la serata, gli interventi di Fulvia Toscano, Massimo Cultraro e Fabio Granata, che hanno offerto letture complesse e affascinanti del testo. Particolarmente toccante è stato l’intervento fuori programma del maestro Mimmo Cuticchio, che ha conquistato il pubblico con uno dei suoi celebri “cunti”.
Presenti all’incontro numerose autorità istituzionali, tra cui il Sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l’Assessore regionale ai Beni culturali Francesco Scarpinato, l’Assessore comunale alla Cultura Giampiero Cannella e l’Avvocato Roberto Tricoli in rappresentanza della Fondazione Whitaker.
“È stata un’occasione importante – ha sottolineato Alberto Samonà – per riaffermare che la cultura, quando è vissuta come esperienza autentica e condivisa, può farsi ponte tra mondi e visioni dell’anima. In essa si rinnova il legame con le radici della nostra identità, quelle che, come fili invisibili, incontrano il mito, la storia e il sacro per dare senso al presente”.
Il libro di Giuli, ha spiegato Samonà, rappresenta un “richiamo all’origine”, un invito a compiere un viaggio interiore nei territori dello spirito. È lì, tra mito e memoria, che l’eco degli dei può ancora parlare “a chi sa ascoltare”.






Commenta con Facebook