“La musica di Villa Muerte è un nuovo modo di fare denuncia sociale, non è retorica, non è ottimista, rispecchia semplicemente quella che è la società odierna. Dopo la strage di Monreale, tantissima gente online ha rigettato odio e colpe verso il gruppo rap dello Zen. Accusando la loro musica di essere promotrice di violenza e volgarità.

La musica di Villa Muerte ha sicuramente un lato cinematografico, vedere un film come “Mery per sempre” e definirlo “volgare” significa non aver capito nulla della provocazione e della denuncia sociale che sta facendo il regista. Allo stesso modo la musica di Villa Muerte non ti riempie di retorica e false speranze, ma ti mostra cosa potrebbe accadere qualora decidessi di prendere alcune strade”.

E’ quanto dice Maxmilian Vella, che vive allo Zen e sono il fondatore del gruppo Hip Hop “Villa Muerte”.

“Il nostro gruppo ha sempre fatto tanto per cambiare la “nomea” del quartiere. Collabora con associazioni e professori, da anni si impegnano a coinvolgere e portare dentro lo Zen artisti e altre persone dello spettacolo – aggiunge Vella – Da Valerio Mastandrea a Frankie Hi Nrg, Johnny Marsiglia, il campione mondiale di kickboxing Mattia Faraoni, giornalisti Rai e Mediaset, e tantissimi YouTuber famosi. Tutta gente che ha fatto una bella passeggiata tra i padiglioni dello Zen, insieme ai ragazzi di Villa Muerte. Solo per donare un pomeriggio di gioia ai ragazzini del quartiere che rappresentano il futuro ed è su di loro che deve partire tutto il lavoro. Il male non si ferma con la censura, in questo modo lo nascondi soltanto, noi preferiamo puntargli la luce addosso, in modo da far vedere a tutti quale strada è meglio prendere”.