La polizia di Stato ha tratto in arresto, in flagranza, un 29 enne cittadino straniero, accusato di rapina impropria ai danni di commerciante cinese a Palermo nella zona della stazione centrale.

L’uomo ha cercato di rubare alcuni oggetti. I furti sono stati notati dal negoziante che ha chiesto la restituzione della merce. Il rapinatore ha minacciato con un coltello il negoziante e la moglie.

Ne è nata una lite con tanto di aggressione e nella colluttazione il cinese ha riportato una ferita alla testa. I poliziotti sono riusciti a bloccato e portarlo in questura.

Giorni fa la rapina in un supermercato

Una rapina ad un supermercato di Palermo era stata denunciata durante il ponte dell’8 dicembre. Un uomo a volto coperto armato di pistola ha fatto irruzione nel centro commerciale Sisa in via Laurana.

Il rapinatore armato di pistola si è diretto verso le casse e ha preso i soldi che si trovavano in cassa.

Poi è fuggito in direzione di via Sampolo. I dipendenti hanno chiamato i carabinieri della compagnia di San Lorenzo che indagano.

I militari hanno acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza e le testimonianze di quanti si trovavano nel supermercato.

La rapina di Termini Imerese

Nelle stesse ore i carabinieri del reparto territoriale di Termini Imerese avevano arrestato Luigi Potano di 50 anni accusato di detenzione di armi e munizioni. Potano è il padre di uno dei giovani arrestati.

Durante la perquisizione in casa che sono seguite agli arresti del commando di giovanissimi palermitani che avrebbero rapinato e minacciare i titolari del pub “Shiagù” di Termini Imerese del 9 luglio scorso i carabinieri hanno trovato in casa una pistola e munizioni. Da qui l’arresto del padre di uno dei giovani arrestati.

Per quel colpo tra gli arrestati oltre a Michele Di Giacomo, figlio ventunenne del boss di Palermo centro Giuseppe, crivellato di colpi di pistola alla Zisa nel 2014, ci sono stati Paolo Patano, 22 anni, Riccardo Russo, 21 anni, Antonio Mario Messina, 20 anni, Giuseppe Valguarnera, 22 anni. Proprio in casa di Patano sono state trovate una pistola e le munizioni.

Secondo le indagini coordinate dalla procura di Termini a fare irruzione nel pub sarebbero stati Di Giacomo, Potano e Valguarnera a volto coperto. Di Giacomo afferrò il titolare minacciandolo con la pistola: “Non ti muovere, non ti muovere perché altrimenti ti sparo”. Potano, cugino Di Giacomo, avrebbe preso l’impiegato per il collo minacciandolo con una latta in metallo.

Valguarnera sarebbe stato colui che arraffò l’incasso, circa 2.500 euro. Messina avrebbe fatto da palo, mentre Russo li attendeva in macchina per scappare a bordo di una Bmw. I carabinieri sono risaliti al commando grazie alle immagini estrapolate dai sistemi di sorveglianza di supermercati ed esercizi commerciali della zona

 

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