Sono sbarcati nel molo Quattro venti nel porto di Palermo 592 migranti – di cui 464 uomini, 119 donne e 9 bambini – giunti nel capoluogo siciliano a bordo della nave Bourbon Argon di Medici senza frontiere.
Sulla nave di Msf ci sono anche minori non accompagnati e 4 donne incinte.

Le operazioni di sbarco sono coordinate dalla prefettura di Palermo. E’ presente personale della Croce Rossa, della protezione Civile, dell’Asp di Palermo, della Caritas, dell’Unchr e Save The Children, Oim, e le forze dell’ordine.

I migranti soccorsi negli ultimi giorni nel Mediterraneo, provengono principalmente da Camerun, Togo, Senegal e Costa D’Avorio. Da fine aprile – quando ha cominciata le operazioni nel canale di Sicilia – Medici senza frontiere ha salvato 1793 persone. Nel 2015 sono state assistite oltre 23 mila in difficoltà, attraverso salvataggi diretti (20.129) e trasferimenti da o verso altre navi. Msf ha partecipato a 120 diversi interventi di soccorso e più di 80 sbarchi in Italia.

C’è anche una donna malata per una patologia ipertensiva grave, che stata trasbordata in sedia a rotella sul molo Quattro venti del porto di Palermo, e un bimbo di 4 mesi nato probabilmente in Libia, secondo quanto ricostruito dagli operatori di Medici Senza Frontiere, insieme ai genitori, a bordo della nave Bourbon Argos che poco più di un’ora fa è attraccata un’ora fa nel porto di Palermo, con a bordo 590 persone.

Nelle ultime 48 ore Msf ha salvato 1.298 persone nel Mediterraneo in 11 diverse operazioni di soccorso, che si aggiungono agli oltre 2 mila soccorsi in mare dalla fine di aprile. Gli operatori riferiscono di aver soccorso in mare mercoledì mattina tre gommoni in balia delle onde con 362 persone salpate da Sabrada a 25 miglia dalle coste libiche e provenienti dall’Africa subsahariana e dall’Eritrea. A loro si aggiungono altri 228 persone soccorse dalla Dignity one, la nave gemella della Bourbon Argos, poi trasferiti su quest’ultima e fare rotta verso Palermo.

“La donna soccorsa in mare aveva una patologia ipertensiva grave – dice Irene Paola Martino, referente medico a bordo della Borbon Argos – ha avuto difficoltà a salire a bordo della Bourbon Argon e per trasferirla è stato necessario utilizzare un varicello. Una volta a bordo, è stata stabilizzata ed ora le sue condizioni sono migliorate, pur rimanendo fragili. Pazienti di questo tipo hanno necessità di accesso a cure mediche urgenti ed immediate”.

“Se non fossimo intervenuti subito – aggiunge – la paziente poteva morire o riportare dei danni cerebrali irreversibili. Può essere fatale non trovare adeguata e tempestiva assistenza medica, soprattutto per chi è costretto ad attraversare il Mediterraneo in queste condizioni”. “Quando ti accorgi che la tua presenza può fare la differenza – racconta il medico – come in questa ed in altre situazioni, essere qui assume un significato ancora più rilevante. Ã stato profondamente commovente capire che dopo 24 ore dal soccorso la nostra paziente ci ha riconosciuto”.

“Con noi a bordo c’era un ragazzo che ci ha accennato di essere partito dalla Libia qualche tempo fa, di essere finito in mare, recuperato e riportato indietro dalle autorità libiche qualche settimana fa e portato in un centro di detenzione in Libia, dove insieme ad altre persone sono stati picchiati e torturati, di aver dovuto pagare per essere rilasciati e sono riusciti a scappare dal centro di detenzione e ripartire”.

Racconta storie di violenze, di un muro di silenzio subite dai migranti in Libia difficile da abbattere per pudore e paura Ahmad Al Rousan, il mediatore culturale che opera a bordo della Bourbon Argon, che questa mattina è attraccata nel porto di Palermo con a bordo 592 migranti di diverse nazionalità, per la maggior parte provenienti da Sudan, Eritrea, Africa subsahariana, del Darfur, e partiti dalla Libia. “La violenza in Libia è generalizzata. – prosegue – Sono rimasto scioccato quando delle persone mi hanno raccontato che li fanno sdraiare e ci sono persone che camminano sui loro corpi solo per il gusto di farlo. Ã un modo per umiliarli, annichilirli e privarli della loro umanità”.

Ci sarebbero anche cinque magrebini tra i 590 migranti approdati stamattina a Palermo con la nave Bourbon Argon di Medici Senza Frontiere. Secondo quanto si apprende sarebbero in corso accertamenti sulla loro posizione da parte delle autorità competenti che stanno indagando per individuare eventuali scafisti. Tra i 590 migranti – di cui 464 uomini, 119 donne e 9 bambini – giunti a Palermo la maggior parte proviene dall’Africa subsahariana, Sudan, Darfur e Eritrea.

Oltre 2500 migranti sono attesi nelle prossime ore provenienti dal Canale di Sicilia. La nave di Medici senza frontiere Bourbon Argos con 592 migranti è arrivata a Palermo; la nave Fgs Frankfurt con 514 migranti arriverà a Messina oggi alle 16; la nave della Marina militare Aviere con 750 migranti arriverà al porto commerciale di Augusta domani mattina alle 6; la nave Siem Pilot con a bordo 652 migranti e due salme arriverà domani mattina a Reggio Calabria. Attualmente l’hotspot di Lampedusa ospita 363 persone, quello di Trapani 129, e quello di Pozzallo 310.

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