I fuochi d’artificio a mare intorno alle 1,30 della notte hanno chiuso la festa popolare di Santa Rosalia, il Festino del 400esimo anniversario di quel fatidico giorno in cui i Palermitani si legarono alla santa le cui spoglie, portate in processione, liberarono la città dalla peste.
Una festa di tradizione e di popolo, diventata, negli anni, una vera e propria rappresentazione teatrale di strada della storia della Santa. Affidato al Veneto Marco Balich che si è avvalso di tante professionalità locali, il Festino del Giubileo ha colpito nel segno.
Alla fine ha rispettato i quattro atti della tradizione (cinque con il piano dei fuochi alla Marina) pur aggiungendo due spettacoli e due nuovi carri: il primo è il carro della peste. Comparirà già dal primo atto a Piano Palazzo (di fronte Palazzo reale o dei Normanni). Maurizio Bologna interpreterà la peste. La sua performance avrà luogo durante tutto il primo atto, poi accompagnerà lungo il percorso il carro e sarà visibile lungo tutto il Cassaro ovvero Corso Vittorio Emanuele.
Il secondo sarà il carro delle luminarie realizzato da Domenico Pellegrino, accompagnerà anche lui il percorso del carro della Santa.
I fuochi a mare
I fuochi alla Marina hanno chiuso la festa intorno alle due della notte (o forse sarebbe meglio dire del mattino del 15 luglio) ma poi si è continuano a ballare, mangiare e passeggiare per buona parte della notte nonostante l’afa.
Poco prima dell’una della notte il carro trionfale passa da porta Felice. La vittoria della Santa è completa, Palermo è libera dalla peste che è stata vinta. Tema del festino di quest’anno “La speranza siamo noi” scritto ovunque nelle video proiezioni, sui palchi, nell’ultimo atto dello spettacolo. I fuochi pirotecnici chiudono la parte tradizionale della festa, i dj fanno ballare i più giovani per una lunga notte di festa.
Il terzo atto ai Quattro Canti e il sindaco sul carro
Viva Palermo e Santa Rosalia. Ai Quattro Canti era andato in scena il terzo atto del Festino numero 400, quello del Giubileo di Santa Rosalia. La Santa incontra la peste e la sconfigge. Qui entrano in gioco insieme tutti i carri, quello della santa e quelli aggiuntivi di quest’anno ovvero la peste e le luminarie. La battaglia fra la Santa e la Peste è rappresentata, messa letteralmente in scena e poi anche narrata dalla voce fuori campo, rappresentata dalle video proiezioni. La vittoria è totale.
E’ il momento in cui i palermitani giudicano il festino, il momento in cui il sindaco sale e urla le fatidiche parole. “Viva Palermo e santa Rosalia” chiudendo il terzo atto e dando il via all’ultimo tratto del carro trionfale.
Il secondo atto della speranza lo aveva preceduto
La Statua della santa svelata dai danzatori bianchi davanti alla cattedrale sulle note cantate da “Il Volo”, portava verso la chiusura il secondo atto del Festino di Santa Rosalia numero 400. Il Giubileo della santa che libera Palermo dalla pesta è iniziato come sempre da Piano Palazzo.
Le foto e il video del secondo atto
Il carro della santa arriva davanti la Cattedrale. Cade il velo della peste e santa Rosalia si mostra in tutto il suo splendore barocco. La statua della santa color dell’oro portata da un carro a forma di giglio adesso combatte la peste con una rosa in mano. I danzatori “bianchi” tirano giù il velo mentre “Il Volo” canta il “Nessun dorma”
La celebrazione aveva preso il via fra due ali di folla pochi minuti dopo le 21,30 con la rappresentazione dell’arrivo della peste. Palermitani e turisti erano in attesa dietro le transenne già dalle 19 se non prima. in modo ordinato hanno mostrato l’attesa di quello che si presenta come un evento che non si vedeva da anni.
Così la cupa rappresentazione della pesta aveva dato il via alla lunga celebrazione che durerà fino ben oltre la mezzanotte e terminerà con i fuochi d’artificio al Foro Italico.
La rappresentazione della peste è spettacolare e cupa, il velo nero avvolge tutto. Il carro si muove e lascia piano palazzo poco prima delle 22
Il palco delle istituzioni
Sul palco delle istituzioni c’era l’assessore regionale a Infrastrutture trasporti della Regione siciliana Alessandro Aricò delegato dal Presidente Schifani ancora convalescente dopo l’intervento subito all’ospedale civico. Il sindaco Roberto Lagalla è un po’ ovunque ma la sua presenza è importante soprattutto ai Quattro canti quando la tradizione vuole che salga sul carro per l’omaggio alla santa.
Il Festino numero 400, quello del Giubileo, ora è consegnato alla memoria e al giudizio della città. La palla passa alla processione dell’urna d’argento delle spoglie della santa, la parte più religiosa della festa che poi tornerà alla devozione pura, il 4 settembre, con l’acchianata dei fedeli al santuario sul Monte della santa eremita.
Foto e video di Anna Rita Follari
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