Rita Bonaccorso, l’ex moglie di Totò Schillaci, a due anni dallo sfratto, torna a sfogarsi dai microfoni di Barbara D’Urso a Domenica Live.
“Volevo dire a tutti quei fetenti e morti di fame che si sono impossessati del mio immobile che mi sono piegata ma non spezzata. – Ha esordito durante il collegamento da Palermo – La gente deve sapere che si è messa in moto la macchina infernale della giustizia italiana, fatta di fatture false e leggi che penalizzano i cittadini. Siamo arrivati al terzo mondo. Fate dei campi di concentramento, sterminateci tutti, invece di lasciarci morire per strada”.
“Vivo grazie all’amore della gente e dei parenti che mi aiutano e mi sostengono – risponde l’ex moglie di Schillaci alla domanda di Barbara D’Urso sulle sue condizioni attuali –. Ovviamente non ho ancora una casa. Però vivo. Non voglio suscitare pietà. A me è stato fatto un atto ingiusto. La giustizia si è impossessata delle mie cose ingiustamente. Se il mio sacrificio è servito per aiutare altra gente che sta per strada, ben venga”.
Nonostante le attenzioni da parte di Barbara D’Urso e delle sue trasmissioni, che hanno sempre dato voce e mostrato interesse alla vicenda della ex moglie di Schillaci, ieri Rita Bonaccorso ne ha avute anche per lei: “Barbara, tu fai parte del sistema e quindi per te è giusto che mi tolgano la casa”, ha detto. Costringendo la conduttrice a replicare piccata: “Di quale sistema faccio parte….spiegamelo! Io ho 61 anni e non ho mai fatto parte di nessun sistema”.
La storia giudiziaria della ex moglie di Schillaci risale al 1992 e, dopo una lunga trafila giudiziaria, nel 2015 Rita Bonaccorso viene condannata in via definitiva con sentenza della Corte di Cassazione al pagamento di 394 milioni di lire.
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