Niente closing per il Palermo. Maurizio Zamparini, come in un gioco televisivo, rifiuta l’offerta e va avanti. Nel “pacco” angloamericano di Paul Baccaglini c’erano una sessantina di milioni di euro, non pochi per una società in serie B e con un parco giocatori non di primo livello. Ma Zamparini voleva anche avere la certezza di investimenti futuri.
“Prima mi è stato detto che c’erano duecento milioni, poi cento, adesso niente”, ha detto il proprietario del Palermo. Si attende la replica di Baccaglini che dovrebbe arrivare in giornata. La sensazione è però che l’affare non sia del tutto chiuso e che Zamparini stia cercando di tirare sul prezzo. Nel frattempo, annuncia il proprietario della società, ci sarà un altro cambio al vertice con un nuovo presidente: un personaggio di spicco. Ma i tifosi non vogliono più sorprese e soprattutto non vogliono più Zamparini. Promettono “zero abbonamenti” (come recita uno striscione apparso nello stadio Renzo Barbera) se dovesse rimanere l’attuale patron.
La trattativa che si è arenata è stata vista dai supporter come un grande bluff. Un “pacco” appunto. Un modo per prendere tempo mentre il Palermo scendeva in serie B, per giustificare i mancati investimenti di gennaio che avrebbero potuto evitare la retrocessione. Adesso la palla passa di nuovo a Zamparini che promette nuove meraviglie. Ma ai tifosi più che un mago sembra un illusionista.
“Stanotte non ho dormito. Dopo tutto ciò che è accaduto, sento la necessità di dire quello che penso come uomo e come imprenditore dice Zamparini – è veramente sconcertante come la stampa descriva una persona di 76 anni, che vuole fermamente da tempo, anche se con grande rammarico, lasciare il calcio. Una persona che ha dato non solo il proprio patrimonio, ma soprattutto il proprio cuore per i colori rosanero e che oggi viene dipinta come un bimbo capriccioso. La proposta del legale di Paul Baccaglini e soci (Integritas Capital) in mio possesso – continua – che sono pronto a mostrare, contiene un’offerta ridicola in quanto (malgrado la valutazione economica iniziale si avvicini a quella reale), viene proposto il pagamento di una somma inferiore in 4 anni, senza previsione di investimenti futuri nel Palermo, né garanzie di solvibilità”.
Il patron del Palermo ha quindi ribadito di avere apprezzato l’intervento del sindaco Orlando: “Mi metto a sua disposizione – prosegue – invitandolo a fare da garante di una operazione trasparente a tutela della città, rimettendo alla sua attenzione tutti i documenti necessari in mie mani. Penso con soddisfazione di aver trovato le persone giuste per ripartire, penso che abbandonare la società a se stessa sarebbe un delitto nei confronti della città di cui sono con orgoglio cittadino onorario: se lasciassi nelle mani di gente senza competenza sarebbe la rovina”.
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