I rischi e i pericoli dei social network possono variare significativamente in base al paese e alla cultura locale. Tuttavia, ci sono alcune problematiche comuni che si verificano globalmente, con differenze legate alle normative, al contesto politico e alle specifiche dinamiche sociali. In generale, ogni paese affronta i rischi legati ai social network in modo diverso, a seconda delle sue leggi, dei suoi valori culturali e del grado di alfabetizzazione digitale della popolazione.
Cina
Il governo controlla strettamente i social media attraverso il “Great Firewall”, bloccando piattaforme straniere come Facebook e Twitter e obbligando gli utenti a usare piattaforme locali come WeChat e Weibo, che sono sorvegliate. La privacy è a rischio, poiché le informazioni personali vengono condivise con le autorità, e gli utenti possono essere puniti per contenuti contrari al governo. Sebbene il governo combatta la disinformazione, spesso manipola le informazioni per promuovere la sua agenda politica. Tram le leggi approvate:
• Legge sulla sicurezza informatica (2017): censura e monitoraggio dei contenuti.
Le piattaforme devono collaborare con il governo e raccogliere i dati degli utenti.
• Great firewall: blocca piattaforme straniere e controlla internet.
Stati Uniti
La privacy è a rischio a causa della raccolta invasiva di dati da parte delle grandi aziende tecnologiche, spesso senza il consenso completo degli utenti. I social media sono anche usati per diffondere discorsi d’odio e fake news, specialmente durante le elezioni. Inoltre, l’uso eccessivo dei social media, soprattutto tra i giovani, è collegato a problemi psicologici come ansia e depressione. Tra le norme in vigore, si segnala:
• Section 230 del Communications decency act: protegge le piattaforme da responsabilità per i contenuti degli utenti, ma consente la moderazione.
• CCPA, California consumer privacy act: protezione dei dati personali in California con diritti di accesso e cancellazione.
Giappone
L’uso del telefono tra i bambini è gestito con molta attenzione. I genitori e le scuole limitano l’uso del telefono per prevenire la dipendenza e distrazioni durante le lezioni, con politiche che impongono di lasciare i telefoni nelle scuole. I bambini vengono insegnati a usare il telefono in modo responsabile, principalmente per scopi educativi. La sicurezza online è una grande preoccupazione, con i genitori che monitorano l’attività dei figli per proteggerli da cyberbullismo e contenuti inappropriati. Inoltre, c’è un forte equilibrio tra l’uso del telefono e altre attività, come lo sport e la lettura. L’uso dei telefoni da parte dei bambini è regolato da leggi sulla protezione dei dati personali e sulla sicurezza online. Le scuole vietano l’uso dei telefoni durante le lezioni per evitare distrazioni. Esistono leggi contro il cyberbullismo e linee guida che incoraggiano un uso equilibrato della tecnologia. Inoltre, i genitori possono monitorare l’attività online dei figli per garantire la sicurezza.
Turchia
Il governo obbliga le piattaforme social a rimuovere contenuti considerati contrari alla politica statale, e gli utenti possono affrontare conseguenze legali per opinioni dissidenti. La sorveglianza online è diffusa, con il governo che monitora le attività digitali dei cittadini. Inoltre, la disinformazione sui social media alimenta la polarizzazione politica e le tensioni sociali.
Brasile
La disinformazione sui social media è un problema serio, soprattutto durante le elezioni, con notizie false usate per manipolare l’opinione pubblica. I social sono anche un luogo di incitamento alla violenza, spesso tra gruppi estremisti e il cyberbullismo è diffuso, con donne e minoranze etniche particolarmente vulnerabili a molestie online. Tra norme in vigore:
• LGPD, Lei geral de protecao de dados (2020): regola la protezione dei dati personali, simile al GDPR europeo, General data protection regulation.
• Marco Civile (2014): Regola l’uso di internet e la privacy online.
Filippine
I social media sono utilizzati dal governo per reprimere il dissenso e monitorare le opinioni politiche. La privacy online è a rischio, con crescente sorveglianza e raccolta di dati personali. Inoltre, la disinformazione è diffusa, alimentando la polarizzazione politica e le divisioni sociali.
• Cybercrime prevention act (2012): punisce crimini informatici come hacking e diffusione di contenuti diffamatori.
• Anti-cyberbullying act (2015): affronta il cyberbullismo.
• Data privacy act (2012): protegge i dati personali online.
• Anti-Fake News Law (proposta): mira a combattere la disinformazione online.
• Human Security Act (2007): permette la sorveglianza delle comunicazioni per motivi di sicurezza nazionale.
Akter Aysha, Annkristine Castro, Eleonora Di Maria, Carlotta Gambino, Janina Mae Lagutan, Aurora Tarantino
IV G- Liceo linguistico Ninni Cassarà
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