Dalla storia di Giulio all’aumento di casi tra i giovani dell’isola

Negli ultimi anni, il consumo di crack è diventato una vera emergenza sociale in Italia, e in particolare in Sicilia. Tra le tante giovani vittime c’è Giulio, un ragazzo di appena 19 anni, morto nel 2022 per overdose da crack. Giulio era pieno di sogni e di vita, ma la droil crack gli ha portato via tutto, lasciando nel dolore la sua famiglia e i suoi amici. La sua storia, come quella di tanti altri giovani, ha scosso l’opinione pubblica e ha reso evidente la necessità di un’azione concreta da parte delle istituzioni.

Non è un caso, infatti, che la nuova legge anticrack approvata dall’Assemblea regionale siciliana (Ars), sia nata “dal basso”, grazie alla spinta di associazioni, insegnanti, studenti, comitati civici e semplici cittadini. Il percorso è iniziato con la grande manifestazione “Emergenza Crack” svoltasi a Palermo il 4 novembre 2022, che ha portato alla creazione di un intergruppo parlamentare impegnato nella stesura del disegno di legge 551.

Il 25 settembre 2024, l’Ars ha così approvato all’unanimità questa legge storica sulla prevenzione e cura delle dipendenze patologiche. Il provvedimento istituisce una rete di servizi integrati per affrontare la piaga della droga, ormai diffusa soprattutto tra i giovanissimi.

Il finanziamento supera i 23 milioni di euro nel triennio 2024-2026. Sono previsti fondi per attività di prevenzione nelle scuole, per l’istituzione di unità mobili e centri di accoglienza, nonché risorse per l’inclusione lavorativa attraverso il Fondo sociale europeo.

Anche la Chiesa ha sostenuto il percorso legislativo: l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, durante il Festino di Santa Rosalia aveva lanciato un forte appello alle istituzioni con il messaggio “Nessun dorma”, richiamando tutti alla responsabilità.

Secondo gli attivisti e gli esperti come l’antropologo Francesco Montagnani, questa legge rappresenta un traguardo importante, ma la vera sfida sarà vigilare sulla sua attuazione: servono tempi rapidi per attivare i servizi previsti e garantire che le risorse siano spese in modo efficace.

La Sicilia oggi diventa una delle prime regioni italiane a dotarsi di un sistema organico di prevenzione, cura e reinserimento sociale per combattere il crack. La memoria di Giulio e di tanti altri ragazzi spinge la società e le istituzioni a non abbassare la guardia: non c’è più tempo da perdere.

Articolo scritto da Antonella Maria Mannino, Angelasofia Randazzo, Carola Scalia, Elisa Maria Marinello 

 

Luogo: Liceo Meli Palermo

Questo contenuto è stato disposto da un utente della community di BlogSicilia, collaboratore, ufficio stampa, giornalista, editor o lettore del nostro giornale. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore. Se hai richieste di approfondimento o di rettifica ed ogni altra osservazione su questo contenuto non esitare a contattare la redazione o il nostro community manager.