“Tecnologia e agricoltura non sono mondi in conflitto. Sono mondi che insieme possono costruire un futuro vero e produttivo“. Con queste parole, Adriana Lo Monaco sintetizza la visione che anima Agroenergie Srl, impresa nata a Comiso, nel cuore della Sicilia, dove l’agricoltura tradizionale incontra le più avanzate tecnologie per generare un modello produttivo sostenibile, intelligente e replicabile.
L’abbiamo intervistata in occasione del Festival del Giornalismo Enogastronomico di Vittoria, svoltosi dall’11 al 13 luglio, promosso dall’Associazione culturale Network insieme a Promotergroup Spa e Digitrend.

Serre fotovoltaiche: energia pulita e colture sostenibili
Nata nel 2020, Agroenergie ha sviluppato un modello che coniuga produzione ortofrutticola ed energie rinnovabili. Le serre fotovoltaiche rappresentano l’anima innovativa dell’azienda: pannelli solari integrati nelle strutture agricole permettono di produrre energia e, al tempo stesso, coltivare in modo efficiente e rispettoso dell’ambiente.
Queste infrastrutture, certificate e depositate presso il Genio Civile, garantiscono sicurezza, funzionalità e durata nel tempo. “Abbiamo un impianto da un megawatt sopra le serre,” spiega Lo Monaco. “La riduzione della luce naturale è stimata attorno al 30%, ma non ostacola la crescita delle colture grazie all’uso di luci LED, coperture intelligenti e sistemi di ombreggiamento mobile”.
L’agricoltura di precisione: i dati al servizio della qualità
A distinguere Agroenergie è l’adozione di un sistema avanzato di agricoltura di precisione. Un reticolo di sensori monitora in tempo reale i parametri fondamentali per la salute delle piante: umidità, nutrienti, CO₂, consumo idrico. I dati raccolti vengono trasmessi direttamente all’app dell’agronomo, che può intervenire in modo mirato e consapevole. “Ogni intervento è guidato dai dati, non lasciato al caso. Questo ci consente di ottenere risultati costanti e di qualità, anche quando il clima non è favorevole,” precisa Lo Monaco.
Fuori suolo e microclima controllato
Elemento centrale del modello produttivo di Agroenergie è costituito dalla coltivazione fuori suolo, basata su tecniche idroponiche. Le radici delle piante non affondano nel terreno, ma in substrati ottimizzati che vengono monitorati costantemente, consentendo un apporto calibrato di acqua e nutrienti.
Il microclima delle serre, spesso punto critico per le coltivazioni in Sicilia, è controllato da un sistema integrato che utilizza nebulizzatori Fog, tende mobili e illuminazione LED. I sensori intervengono in automatico quando l’ambiente si fa troppo secco o troppo caldo. “Anche in piena estate, a mezzogiorno, entrare nelle nostre serre non è come entrare in un forno. Le piante non vanno in stress, il frutto è vegetativo e fresco. È come coltivare in primavera,” racconta Lo Monaco.
Energia pulita e impegno sociale
Il progetto Agroenergie va oltre la semplice produzione agricola. Parte dell’energia generata viene destinata a iniziative culturali e scolastiche, per educare le nuove generazioni alla sostenibilità. L’azienda fa parte della società partecipativa Energia in Rete S.p.A., che applica una governance ispirata ai criteri ESG (Environmental, Social and Governance).
I prodotti coltivati – pomodoro datterino, ciliegino, fragole, peperoni, cetrioli, angurie e meloni – sono il frutto di questo approccio sostenibile e tecnologicamente avanzato.
Il gusto della tradizione, con lo sguardo al futuro
Oltre alla qualità produttiva, Agroenergie punta a restituire ai consumatori il gusto autentico delle produzioni siciliane. L’obiettivo è sviluppare una linea premium, con varietà ad alto grado Brix, più dolci, più ricche, che riportino sulle tavole il sapore vero di un tempo.
“Non ci interessa solo la shelf life,” afferma Lo Monaco. “Vogliamo prodotti con identità, che raccontino il territorio. E invitiamo anche altri produttori a unirsi a questo percorso.”
L’esperienza di Agroenergie non è solo una best practice, ma una proposta concreta per il futuro dell’agricoltura siciliana ed europea. Una filiera integrata, sostenibile, basata su dati, tecnologia e rispetto per il lavoro agricolo e l’ambiente. A Comiso, la dimostrazione che un’agricoltura moderna, sostenibile e redditizia non è solo possibile, ma è già realtà.






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