Sarebbero 24 le vittime di un naufragio al largo della Libia secondo quanto riferito alla polizia dai superstiti il cui sbarco si e’ concluso ieri a Pozzallo. Erano su un gommone con 125 persone: due i cadaveri recuperati e trasportati nei giorni scorsi nella cittina del Ragusano, 99 quelli tratti in salvo.
Sono stati loro a raccontare che 24 compagni di viaggio sono annegati durante le fasi di soccorso. Intanto c’è già un indagato accusato di essere lo ‘scafista’ del gommone da cui sarebbero caduti in mare le vittime.
E’ un giovane di 24 anni originario del Mali, che e’ stato fermato dopo l’ultimo sbarco di migranti Pozzallo dalla squadra mobile di Ragusa, carabinieri e guardia di finanza.
I sopravvissuti che lo hanno identificato hanno spiegato anche che “non ha potuto fare alcunche’ per trarre in salvo i migranti”, ma che “aveva raggiunto accordi con i libici per condurre un gommone carico oltremodo di persone”: 120-130, dei quali 99 si sono salvate.
Dodici di loro sono state recuperate in mare da una nave spagnola, e non tedesca come si era appreso in un primo momento: la Numancia, che aveva gia’ soccorso altri 346 migranti. Il gommone si reggeva in precario equilibrio perche’ uno dei tubolari si era afflosciato. “Chi non sapeva nuotare – hanno ricostruito i testimoni – e’ andato subito a fondo”.
Due dei recuperati sono stati trasferiti d’urgenza in elicottero a Lampedusa per ricevere cure mediche: uno per sintomi di annegamento e l’altro per una frattura. Tra i superstiti anche un ferito d’arma da fuoco: “nella connection house in Libia c’e’ stata un poco di confusione per il mangiare – ha detto agli investigatori – e uno dei vigilanti ha sparato ad altezza d’uomo ferendomi ad un braccio”.
Le indagini su uno degli altri gommoni soccorsi hanno portato al fermo di un altro scafista: il senegalese Cheikh Faye, di 31 anni.
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