I funzionari della Direzione Territoriale e dell’Ufficio delle Dogane di Siracusa hanno provveduto, a seguito dell’affidamento da parte dell’Autorità Giudiziaria, al recupero di un’imbarcazione utilizzata per il traffico illegale di
migranti e incagliata sui massi frangiflutti nei pressi del molo di levante del porto di Pozzallo.

L’intervento di rimozione

Per portare a compimento la rimozione dell’imbarcazione, un motopeschereccio in ferro lungo 25 metri con una stazza di oltre 100 tonnellate, adagiata dal lato dritto sul fondale sabbioso profondo solo alcune decine di centimetri è stato necessario elaborare un complesso piano di intervento in quanto il ridotto pescaggio non consentiva l’intervento dei rimorchiatori.

Uso di un pontone galleggiante

Le operazioni hanno coinvolto l’utilizzo di un pontone galleggiante di circa 1600 metri quadrati dotato di una gru con braccio di 42 metri in grado di sollevare l’imbarcazione ulteriormente appesantita dal peso dell’acqua e della sabbia in essa penetrate.

Relitto imbracato

Il relitto, imbracato grazie ai sub che hanno passato le fasce di sollevamento sotto lo scafo, è stato collocato sul pontone per essere trasportato verso il luogo dove sarà effettuato lo smaltimento. Tutte le operazioni sono state realizzate nel pieno rispetto dell’ambiente marino e con il minimo impatto sulle attività commerciali del porto.

“Questo intervento si colloca nell’ambito dei numerosi sforzi intrapresi dall’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli volti al raggiungimento di una molteplicità di obiettivi che vanno dal recupero e distruzione delle imbarcazioni, utilizzate dalla criminalità organizzata nazionale ed internazionale, alla salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema marittimo” spiegano dall’Adm