Una comunicazione di notizia di reato è stata inviata nelle scorse ore alla Procura della Repubblica di Ragusa, a seguito dello spargimento di bocconi avvelenati avvenuto in una località della provincia. Dunque una persona sembra sia stata individuata com presunto responsabile.
Ne da comunicazione l’OIPA del capoluogo ibleo che ricorda come le verifiche sul posto siano partite a seguito di un segnalazione; in particolare veniva riferito di carcasse di cani morti. L’ipotesi era quella dell’avvelenamento alla quale faceva seguito il ritrovamento di bocconi (da appurare ancora se effettivamente avvelenati) sparsi in posizione che la stessa associazione definisce “strategica”.
Purtroppo il fenomeno degli avvelenamenti è ancora largamente diffuso in diverse parti d’Italia. Nonostante l’ipotesi di reato ed una specifica Ordinanza del Ministero della Salute che disciplina, tra l’altro, il protocollo da seguire in questi casi, lo spargimento dei veleni sembra inarrestabile. Un segnale, forse, dell’eseguità della pena, specie se rapportato al grave pericolo che alcuni principi attiviti presenti nelle diverse sostanze utilizzate, possono rappresentare non solo per gli animali ma anche per l’uomo.
In genere si tratta di due grandi categorie di veleni. Sostanze largamente utilizzate in prodotti di sintesi ad uso agricolo e topicidi. Nel primo caso l’ingestione del boccone provoca bavazione e convulsioni. Nel secondo caso, invece, si riscontrano emorragie che si manifestano con esplusioni di feci liquide di colore nero. In entrambi i casi se non si interviene con la somministrazione del farmaco o (se nei primi momenti dell’ingestione) con il vomito indotto, la morte arriva inesorabile.
L’OIPA di Ragusa ricorda come sia fondamentale l’aiuto di tutti per poter identificare le situazioni di pericolo per gli animali, per l’uomo e per l’ambiente. Quindi, affermano gli animalisti, non bisogna avere paura di denunciare qualora si dovesse venire a conoscenza di situazioni di tal genere. Da parte dei servizi veterinari esiste l’obbligo di avviare delle indagini di laboratorio mentre ai Comuni è demandato il compito di circoscrivere e bonificare le aree interessate.
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